
Il 'decreto Piantedosi' sull'avventore modello dei locali pubblici è "un fulmine a ciel sereno che non può essere accettato dagli imprenditori del settore, chiamati di fatto a preoccuparsi dell'ordine e della sicurezza pubblica". E' quanto sostiene, in una nota, il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino secondo cui "per i tantissimi bar, ristoranti, pub, locali notturni e stabilimenti balneari sul nostro territorio la preoccupazione è grande".
In particolare, osserva, "il rischio è che da un provvedimento su base volontaria si arrivi a responsabilità, costi e sanzioni reali per l'impresa. Sulla sicurezza abbiamo sempre collaborato, non accettiamo un provvedimento calato dall'alto". Inoltre, prosegue Indino, il provvedimento "da presidente regionale del Silb, mi ricorda una spada di Damocle che vivono ogni giorno i gestori di discoteche e locali da ballo a causa dell'articolo 100 del Tulps, un provvedimento anacronistico, che il Silb-Fipe, l'associazione sindacale dei locali di intrattenimento notturno, contrasta da tempo ad ogni livello perché si pone in capo alle imprese la responsabilità di fatti criminosi che avvengono anche fuori dai locali e che per questo subiscono pesanti sanzioni e chiusure".
Quindi, puntualizza, "posto il fatto che la collaborazione con le forze dell'ordine e le istituzioni da parte nostra c'è sempre stata non possono essere gli imprenditori ad accollarci responsabilità dello Stato. Il provvedimento - conclude Indino - è calato dall'alto e questo non può essere accettato".