Logo San Marino RTV

Il Fentanyl spaventa, stretta del governo sui “precursori”

In Consiglio dei ministri anche una informativa sul Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio degli oppioidi sintetici

di Filippo Mariotti
10 mar 2024
Il Fentanyl spaventa, stretta del governo sui “precursori”

L'Italia cerca di farsi gli anticorpi contro l'allarme Fentanyl, l’oppiaceo sintetico che negli Stati Uniti sta mietendo ogni anno decine di migliaia di vittime, soprattutto tra i giovani. Solamente nel 2021 il Fentanyl è stato responsabile del 90% dei circa 80.000 decessi correlati agli oppiacei negli Usa.

Lunedì 11 marzo, il governo porterà in Consiglio dei ministri un decreto legislativo con una stretta sul controllo del commercio dei cosiddetti “precursori” delle droghe, ossia le sostanze chimiche con cui si possono produrre pericolose droghe sintetiche. Il decreto di fatto aumenta le sanzioni per chi viola le regole sull’importazione ed esportazioni di queste sostanze; inoltre verrà portata anche una informativa sul Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici.

Il Fentanyl nasce nel 1960 come uno degli antidolorifici più forti ed efficaci di sempre ed è tuttora utilizzato negli ospedali per le sue proprietà anestetiche. Ma parallelamente si è sviluppato un mercato illegale per via dei suoi effetti analgesici e altamente assuefacenti. Per sintetizzare questo farmaco non occorre estrarre l’oppio dai baccelli di papavero come invece per l'eroina e la morfina. E, una volta assunto, l'effetto è molto rapido per la sua capacità di sciogliersi nei grassi. Secondo alcuni studi, per arrivare a una overdose possono bastare appena due milligrammi di prodotto.

Nei giorni scorsi il ministero della Salute, con una nota firmata da Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione, ha messo nero su bianco che è scattata l'allerta di grado 3 (massimo livello), che attiva il “potenziamento delle misure di protezione dei preparati farmaceutici a base di Fentanyl e suoi derivati”. In altri termini: occorre ridurre al minimo il rischio che quei farmaci escano dal circuito sanitario per essere invece smerciati nel sottobosco dello spaccio.





Riproduzione riservata ©