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Palermo: stretta di mano fra i "rivali" Haftar e Sarraj

13 nov 2018
@ansa
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Per il Governo Conte, a quanto pare, si è trattato di un successo diplomatico non indifferente. Dopo la catastrofica guerra del 2011 - che costò all'Italia l'arrivo di flussi incontrollati di migranti, e pesanti ripercussioni sugli interessi energetici -, Roma sembrerebbe tornare tra i protagonisti delle dinamiche libiche. Di forte valenza simbolica la stretta di mano tra i due “rivali” Haftar e Sarraj: per nulla scontata alla vigilia, quando addirittura appariva improbabile l'arrivo a Palermo dell'”uomo forte” della Cirenaica. Dopo una notte di trattative, il Premier italiano ha invece riunito, in un mini-vertice, il leader del Governo di Tobruk, e il il capo del Governo di Unità nazionale. Presenti – tra gli altri - il premier russo Medvedev, il presidente egiziano Al Sisi ed il ministro degli Esteri francese Le Drian. Tra i temi sul tavolo quello della sicurezza. Giuseppe Conte ha insistito sulla necessità di sostenere il cessate il fuoco a Tripoli, e superare l'attuale sistema basato sui gruppi armati, tramite il dispiegamento di forze di sicurezza regolari. Molto più impervio il percorso per giungere ad una effettiva stabilizzazione del Paese. Ma non mancano segnali positivi. Secondo fonti diplomatiche, Haftar – che ha tuttavia disertato la plenaria, partendo in anticipo - avrebbe assicurato che al Sarraj potrà restare al suo posto fino alle elezioni, e che ci sia una “buona possibilità” che la Conferenza Nazionale della Libia - primo passo nella road map dell'Onu - si possa svolgere a gennaio. L'auspicio del Governo italiano è che le elezioni si svolgano nella primavera del 2019; ma Conte ha ribadito come vada rispettata la sovranità libica, evitando indebite interferenze. Tra gli scontenti di questo vertice la Turchia. Il Vicepresidente Oktay ha abbandonato la conferenza “con disappunto”, per non essere stato coinvolto nella riunione informale del mattino. Scelta forse obbligata, per gli organizzatori; che per coinvolgere Haftar, nell'incontro allargato, avrebbero accettato di escludere Turchia e Qatar: avversari strategici del generale.

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