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Rapporto maternità, Emilia-Romagna terza regione più “mother friendly”

"Le Equilibriste: la maternità in Italia", il titolo del rapporto sul sostegno la maternità in Italia

6 mag 2022
Rapporto maternità, Emilia-Romagna terza regione più “mother friendly”

Il 42,6% delle mamme italiane tra i 25 e i 54 anni non è occupata e il 39,2% con 2 o più figli minori è in contratto part-time. Solo poco più di 1 contratto a tempo indeterminato su 10 attivato è a favore delle donne nel primo semestre 2021. Nel solo 2020 sono state più di 30mila le donne con figli che hanno rassegnato le dimissioni. Emerge dal Rapporto "Le Equilibriste: la maternità in Italia 2022" di Save the Children, che include l'Indice delle Madri che identifica le Regioni che si impegnano, di più o di meno, a sostenere la maternità in Italia. Ed anche quest'anno sono le regioni del Nord ad essere più mother friendly, in alcuni casi con valori molto più alti della media nazionale. L'indice elaborato dall'Istat per Save the Children, valuta attraverso 11 indicatori la condizione delle madri in tre diverse aree: quella della cura, del lavoro e dei servizi. Le province autonome di Bolzano e Trento mantengono da varie edizioni, rispettivamente, la prima e la seconda posizione. Dietro le prime due, seguono l'Emilia-Romagna, il Friuli-Venezia Giulia, la Lombardia, la Toscana e la Valle d'Aosta. Al contrario, le regioni del Mezzogiorno (assieme al Lazio) si posizionano tutte al di sotto del valore di riferimento (pari a 100), evidenziando come sia più difficile per le mamme vivere in alcune di queste. Basilicata (19° posto), Calabria (20° posto), Campania (21° posto) e Sicilia (17° posto) si avvicendano da anni nelle ultime posizioni. Quest'anno c'è anche la Puglia (18° posto), seppure per tutte le regioni del Mezzogiorno il trend globale sembra in sensibile miglioramento con un aumento di 4 punti negli ultimi quattro anni.

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