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Sanità, tre mesi dei CAU: 30 centri, oltre 50mila accessi

Per il 2024 si punta ad altri venti CAU – Centri di Assistenza e Urgenza. "Siamo stati i primi a partire - dicono il Governatore Bonaccini e l'Assessore alla Sanità Donini - con una riforma che può diventare di riferimento a livello nazionale”

di Annamaria Sirotti
2 feb 2024
l'intervista a Raffaele Donini
l'intervista a Raffaele Donini

Completata la rete dei primi 30 centri in tutta la Regione (l'ultimo proprio a Novafeltria, il 29 gennaio), come da calendario di aperture. Oltre 50mila accessi in costante crescita e 500mila quelli stimati nel 2024, con in programma l'apertura di altre 20 strutture. Tempi di attesa inferiori ai 90 minuti, con l'obiettivo di stare sempre al di sotto delle due ore. Problemi ortopedici, gastrointestinali, disturbi minori sono i motivi di accesso più frequenti proprio rispondendo alle finalità dei CAU: servire patologie meno gravi o le urgenze a bassa complessità, andando così a sgravare i Pronto Soccorso. “Facendo il confronto con il gennaio 2023 – dice l'Assessore alla Sanità, Raffaele Donini - rispetto al gennaio 2024 sono calati gli accessi al pronto soccorso del 6%, nonostante una situazione epidemiologica più forte, quest'anno. Quindi, vuol dire che i Cau funzionano; i cittadini sono soddisfatti”.

Da lunedì scorso disponibile anche un questionario per rilevare esperienza e soddisfazione dei cittadini che – aggiungono il Governatore Stefano Bonaccini e l'Assessore Raffele Donini – al momento accedono ai Cau in modo appropriato. Punti di forza – rilevano - sono la molteplicità dei servizi offerti e la prossimità al contesto di vita. Letta come positiva, poi, l'età dei medici: in prevalenza, giovani professionisti.

“C'è un monitoraggio continuo. – prosegue Donini - C'è anche un tavolo con i medici di Medicina Generale, con i sindacati che li rappresentano, per cercare di affinare sempre di più questo servizio, che è innovativo e, quindi, va valutato con criteri di appropriatezza. Avremo lo strumento del bando per selezionare le figure professionali che andranno a lavorare nei CAU: sono medici di continuità assistenziale, medici in formazione specialistica; sono infermieri, operatori sanitari. Dobbiamo costruire sempre più una squadra, che possa dare risposte puntuali ai cittadini”. “Una riorganizzazione complessa che è partita bene – concludono – Siamo stati i primi, con una riforma che può diventare di riferimento a livello nazionale”.

Nel video, l'intervista all'Assessore alla Sanità, Raffaele Donini





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