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Ucraina, Draghi al Senato: “Far ripartire i negoziati, si rischia crisi alimentare”

Il presidente del Consiglio, in informativa, afferma che dovrà essere solo l'Ucraina a decidere quale pace accettare. Italia indipendente dal gas russo nel secondo semestre del 2024

19 mag 2022
Foto: Senato Repubblica (Twitter)
Foto: Senato Repubblica (Twitter)

Durante l'informativa sulla guerra in Ucraina al Senato, Mario Draghi ha affermato che la guerra in Ucraina sta innescando una "crisi alimentare", sottolineando che per evitare un aggravamento "dobbiamo raggiungere prima possibile un cessate il fuoco e far ripartire i negoziati: è la posizione dell'Italia, dell'Ue e che ho condiviso con Biden". "L'indice dei prezzi dei prodotti alimentari - ha dichiarato - è salito e ha toccato a marzo massimi storici". Si rischiano "effetti disastrosi in particolare per alcuni paesi di Africa e Medio Oriente dove aumenta rischio crisi alimentari". Sarà comunque "l'Ucraina e non altri decidere quale pace accettare". “Una pace senza Ucraina non sarebbe accettabile", ha detto Draghi.

E sull'espulsione di 24 diplomatici italiani dalla Russia, Draghi lo ha definito “un atto ostile che ricalca decisioni simili prese verso altri Paesi europei e risponde a espulsioni di diplomatici da parte italiana. È essenziale mantenere canali di dialogo con la Federazione russa e solo da questi canali che potrà emergere una soluzione negoziale". Il premier ha riferito che “l'Italia ha offerto sostegno per indagare sui crimini di guerra". L'Italia è un Paese solidale", ha detto il presidente del Consiglio ringraziando tutti gli italiani del terzo settore impegnati nell'accoglienza. Accoglienza che va però ancora rafforzata.

Possibile essere "indipendenti dal gas russo nel secondo semestre del 2024". Per "diversificare i nostri fornitori ci siamo mossi rapidamente" – ha aggiunto – con "l'obiettivo di incrementare le forniture di gas naturale di cui abbiamo bisogno come combustibile di transizione", ma anche per "aumentare la produzione di rinnovabili". C'è la "massima determinazione per "eliminare i limiti burocratici" alle rinnovabili, per "distruggere le barriere agli investimenti".

L'Italia è favorevole all'ingresso dell'Ucraina in Ue, mentre il premier ha tra l'altro annunciato un vertice con la Turchia ad Ankara a luglio.





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