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Il Papa in Iraq, scrive a Mattarella: “Parto come pellegrino di pace e di fraternità tra i popoli”

5 mar 2021
Foto: Antonio Spadaro, direttore "La Civiltà Cattolica" (Twitter)
Foto: Antonio Spadaro, direttore "La Civiltà Cattolica" (Twitter)

Viaggio storico di Papa Bergoglio in Iraq. Una visita all'insegna della pace e della speranza. Un viaggio pastorale, il suo 33esimo, ma anche politico. Ai cristiani, che hanno sofferto in questa terra una dura persecuzione per mano dell'Isis, il Papa vuole portare "la carezza della Chiesa". “Parto come pellegrino di pace e di fraternità tra i popoli”, scrive il pontefice nel suo telegramma di saluto al presidente della Repubblica Mattarella.



"Desidero far pervenire a Vostra Santità - spiega il capo dello Stato - un sentito ringraziamento per il messaggio che ha voluto indirizzarmi nel momento in cui, dopo la lunga pausa imposta dalla pandemia, si accinge a partire per il tanto desiderato Viaggio Apostolico in Iraq". "Realizzando un proposito che San Giovanni Paolo II non poté attuare, la Sua presenza in Iraq rappresenta per le martoriate comunità cristiane di quel Paese e dell'intera regione una concreta testimonianza di vicinanza e di paterna sollecitudine. La missione di Vostra Santità assume, inoltre, una particolare valenza quale segno di continuità dopo il Viaggio Apostolico negli Emirati Arabi Uniti, compiendo un ulteriore passo lungo il cammino tracciato dalla dichiarazione sulla fratellanza umana". "Giungano quindi a Vostra Santità i più fervidi auguri per questa impegnativa missione - conclude Mattarella -, unitamente alle espressioni del profondo affetto del popolo italiano e della mia personale considerazione".




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