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Medio Oriente: alta tensione tra Teheran e Pakistan dopo gli strike dei Pasdaran in Balucistan

Rischia di espandersi ulteriormente il conflitto nel quadrante mediorientale. Gli USA hanno reinserito gli Houthi nella lista dei terroristi; annunciati nuovi attacchi dai vertici di Ansar Allah

17 gen 2024

Sarebbe il passo definitivo verso la catastrofe, un effettivo coinvolgimento diretto nel conflitto dell'Iran. Che fino ad ora si era schermato dietro una serie di proxy, per indebolire i propri nemici, in primis Israele. L'apparente cambio di passo dopo la strage alla tomba di Soleimani: uno choc per l'opinione pubblica. Da qui la volontà di lanciare messaggi forti, anche correndo il rischio di creare fratture con Potenze nucleari come il Pakistan; che ha richiamato il proprio ambasciatore dopo gli strike dei Pasdaran nel Balucistan. Islamabad ha denunciato la morte di due bambini; agli antipodi la versione di Teheran, che sostiene di aver colpito posizioni di Jaish al-Adi: milizie separatiste salafite accusate di una serie di attentati. Rivendicati in precedenza strike su Idlib, in Siria, contro l'ISIS; e ad Erbil, nel Kurdistan iracheno. Non è stato un errore – ha insistito oggi a Davos, il Ministro agli Esteri iraniano -; l'attacco – ha detto - “era diretto a un luogo in cui erano dislocati elementi del Mossad”. Nessuna conferma indipendente; importante piuttosto cercare di decifrare queste mosse. Una delle ipotesi è che si tratti di forme di pressione sull'Occidente, in una fase in cui Teheran parrebbe intenzionata a rilanciare l'accordo sul nucleare del 2015. Solo speculazioni, in un quadro di progressiva escalation. Anche comunicativa; con Hamas che conferma il rifiuto della “Soluzione dei due Stati”, insistendo sull'obiettivo di “una Palestina dal mare al fiume”. Dall'altra parte la ferma volontà dei vertici dello Stato Ebraico di ristabilire il principio di dissuasione – dopo il 7 ottobre -, spazzando via i gruppi armati da Gaza, con un'azione senza compromessi. Il Segretario ONU Guterres ha rivelato come non sia mai riuscito – in oltre 3 mesi di guerra – a parlare con Netanyahu. Che oggi ha ordinato all'esercito di effettuare controlli sui farmaci in arrivo nella Striscia dal Qatar, e diretti anche agli ostaggi; dopo l'accordo raggiunto ieri con le milizie. Altissima tensione anche in Cisgiordania; dove oltre agli scontri – ormai quotidiani - si registrano attacchi con droni su palestinesi che secondo lo Stato Ebraico erano in procinto di compiere attentati. In fiamme il Medio Oriente: dal Libano al Mar Rosso, ormai zona di guerra a tutti gli effetti. Gli Stati Uniti hanno infine reinserito gli Houthi nella lista dei terroristi; per nulla intimiditi i vertici di Ansar Allah che hanno annunciato nuovi attacchi alle navi dirette verso Israele, e rappresaglie in caso di ulteriori raid da parte delle forze angloamericane.





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