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Nel trentesimo giorno di guerra l’attacco russo non si ferma. Negoziati in stallo. Dietrofront di Biden sul nucleare

Media russi: "9 maggio ultimo giorno di guerra". Il primo obiettivo per le forze russe è il controllo dell'intera regione del Donbass.

25 mar 2022

Il ministero della Difesa di Mosca ha detto che "le forze armate russe si concentreranno sulla completa liberazione del Donbass"; gli attacchi per infliggere perdite alle forze ucraine nei territori assediati hanno lo scopo di impedire che Kiev invii rinforzi verso il Donbass. Intanto secondo il Guardian il ministero della Difesa ucraino afferma che le forze russe hanno creato un parziale corridoio terrestre verso la Crimea dal territorio della regione di Donetsk. Intanto i soldati russi impegnati in territorio ucraino stanno ricevendo dai loro superiori l'indicazione che la guerra debba finire entro il nove maggio.

I soldati ucraini riferiscono infatti di un "costante lavoro di propaganda in corso nel personale delle forze armate russe" che fa riferimento al 9 maggio, data in cui la Russia celebra - con una parata a Mosca - la 'giornata della vittoria' in memoria della capitolazione della Germania nazista durante la seconda guerra mondiale. Ma si contano le vittime: sono 1.351 i soldati russi morti finora nell'invasione dell'Ucraina, e i feriti 3.825, secondo il ministero della Difesa di Mosca.



Da registrare infine il dietrofront di Biden, che sulle armi nucleari ritratta le promesse in campagna elettorale e sposa il 'tradizionale' approccio americano che prevede l'uso della minaccia nucleare come deterrente per i pericoli convenzionali e non nucleari, lasciando di fatto aperta la porta alla possibilità di usare le armi atomiche in "circostanze estreme". "La posta in gioco – ha detto Biden alle truppe Usa in Polonia, dove è ini visita - non è solo la difesa dell'Ucraina ma la democrazia nel mondo" ricordando che "siamo nel mezzo di una battaglia tra democrazie e autocrazie".

Da parte sue il presidente russo Vladimir Putin ha paragonato oggi il boicottaggio di eventi culturali russi ed esponenti della cultura russa nei Paesi occidentali ai roghi di libri di cui si resero responsabili i nazisti. "L'ultima volta - ha detto – sono stati i nazisti in Germania, circa 90 anni fa, a condurre una tale campagna di distruzione della cultura indesiderabile. Ci ricordiamo bene delle immagini dei libri bruciati nelle piazze".





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