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Presidenziali USA: ore decisive per Biden, che già “vede” la Casa Bianca

Le azioni legali annunciate da Trump potrebbero tuttavia portare ad una lunga situazione di stallo. Disordini in molte città, mentre proseguono i conteggi delle schede.

5 nov 2020
Sentiamo Paolo Rondelli via Skype
Sentiamo Paolo Rondelli via Skype

Visto quanto sta accadendo non è da escludersi uno scenario come quello del 2000, quando la sfida tra Bush junior e Gore si risolse davanti alla Corte Suprema il 12 dicembre. Con una differenza: questa volta la società statunitense è caratterizzata da una fortissima polarizzazione. Il rischio, insomma, è che la situazione sulle strade degeneri, qualora il Presidente in carica – che ha evocato massicci brogli - proceda con la guerriglia legale annunciata: a suon di ri-conteggi, contestazioni e ricorsi negli Stati chiave. Si segnalano già disordini in varie città, con manifestanti armati e centinaia di arresti

Durissima l'OSCE, contro Donald Trump; il direttore della missione di sorveglianza elettorale ha parlato di “palese abuso di potere”. Oggi la pubblicazione di un lungo report, nel quale si riconosce come la tornata sia stata “competitiva e ben gestita”. Lo conferma anche Paolo Rondelli, che insieme a Michele Muratori ha contribuito al monitoraggio delle elezioni, a San Diego. Nel frattempo lo scrutinio prosegue a rilento. Ma Joe Biden è davvero a un passo dalla soglia dei 270 grandi elettori. Teoricamente gli basterebbe vincere il Nevada – dove è in testa di poche migliaia di voti -, senza dover attendere il conteggio finale in Georgia, North Carolina e Pennsylvania: qui invece è Trump a guidare, ma il margine si sta progressivamente assottigliando, con l'arrivo dei voti per posta. Vi è poi l'incognita Arizona, inizialmente attribuita – dalla stessa Fox News - al candidato democratico; in realtà i giochi non sarebbero ancora chiusi. Occorrerà attendere ancora, insomma. Di certo – nonostante le dure accuse al Presidente per la gestione della pandemia - non vi è stata quella vittoria a valanga dell'ex vice di Obama, da molti preannunciata alla vigilia; probabile, infatti, che i Repubblicani mantengano il controllo del Senato.

Nel servizio l'intervista Skype a Paolo Rondelli - delegazione consiliare Assemblea Parlamentare OSCE.


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