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Ucraina: dopo la conquista di Lysychansk i russi puntano su Seversk

Aumenta la pressione russa sul Donbass; nel mirino – ora – alcune roccaforti di Kiev nella regione di Donetsk

4 lug 2022

Da qualche tempo nessuno parla più di fase di stallo; è un'offensiva massiccia, quella delle forze del Cremlino, nel Donbass. Con inevitabili ricadute sul morale dell'opinione pubblica ucraina, e soprattutto delle truppe al fronte: spesso esauste, e costrette più volte a ripiegare, di fronte ad un'azione incalzante; senza contare l'impatto psicologico del martellamento continuo delle artiglierie. Da qui la necessità, per Zelensky, di trovare parole capaci di infondere fiducia. “Ricostruiremo le mura – ha dichiarato -, e riconquisteremo la terra; e questo vale anche per Lysychansk”. Ma le modalità con le quali i russi hanno conquistato la città – assicurandosi il pieno controllo del Lugansk – indicano un cambio d'approccio. Non più sanguinosi attacchi frontali, come avvenuto nella vicina Severodonetsk; piuttosto manovre avvolgenti, con l'obiettivo di tagliare le linee di rifornimento e rendere tatticamente indifendibili – nell'arco di pochi giorni - i centri abitati del Donbass. Dove almeno una parte – della popolazione russofona – sembra parteggiare, nonostante tutto, per gli occupanti. La stessa TV francese aveva raccolto dichiarazioni simili, a Lysychansk, quando ancora era controllata dalle forze ucraine. Un “fattore ambientale” di cui tenere conto. Di fronte ai russi, ora, la linea – notevolmente rafforzata di recente - che da Bakhmut, a sud, corre verso Seversk. Gli altri due vertici – di questo ideale quadrilatero difensivo – sono rappresentati dalle città di Sloviansk e Kramatorsk. Momento decisivo, insomma. Gli ucraini – grazie ai sistemi d'arma giunti dall'Occidente - rispondono dal canto loro con strike in profondità su depositi di munizioni e altri target militari; tentando così di mettere in crisi la logistica della macchina bellica russa. Che sembra tuttavia mantenere l'iniziativa. L'unico a parlare davvero di Pace, al momento, è Papa Francesco; che auspica un mondo senza guerre, senza odio tra i popoli, senza minaccia nucleare. Ribadita – dal Pontefice - la volontà di recarsi a Mosca e a Kiev.





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