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Ucraina: massicci raid russi nella notte in tutto il Paese. Utilizzati, secondo Kiev, anche missili ipersonici

Si susseguono intanto focolai di crisi: dalla Transnistria alla Georgia. Marcia indietro di Tbilisi sulla proposta di legge per l'introduzione di un registro per le organizzazioni considerate agenti di influenza straniera

9 mar 2023

Di primaria importanza le percezioni della Potenza egemone sul dossier ucraino. Nell'audizione al Senato americano, la direttrice della National Intelligence ha spiegato come ritenga insostenibile, per le forze russe, l'attuale livello di pressione; giudicando improbabili, quest'anno, avanzamenti significativi. Al contempo Avril Hains ritiene che Putin sia convinto che il tempo giochi dalla sua parte. In controluce una possibile strategia del Cremlino: completare la conquista di Bakhmut, per poi consolidare le linee; e lasciare esaurire la prevista controffensiva ucraina di Primavera. Se quest'ultima non porterà risultati tangibili, il supporto occidentale a Kiev potrebbe affievolirsi: questi, forse, i calcoli che si stanno facendo a Mosca. Determinata nel frattempo ad incidere sulle capacità di resistenza degli ucraini. Nelle scorse ore il 15esimo massiccio attacco alle infrastrutture energetiche. Schema ormai consueto: prima i droni, per saturare le difese antiaeree, poi i lanci di missili. Utilizzati, pare, anche quelli ipersonici; de facto non intercettabili. Secondo Kiev i raid avrebbero colpito 10 regioni, provocando la morte di almeno 8 civili.

“Gli occupanti possono solo terrorizzare le persone pacifiche”, ha tuonato Zelensky. Le autorità ucraine parlano anche di un attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, che avrebbe portato ad un blackout. Di nuovo, dunque, la tesi dell'auto-attacco russo, che già in passato aveva destato perplessità. Anche in questo caso AIEA non ha preso posizione; parlando genericamente dei gravi rischi legati alle ripetute interruzioni di corrente. Anche la Transnistria è ciclicamente interessata da questa guerra di comunicazione fra i belligeranti. I dirigenti dell'entità separatista filorussa riferiscono di aver sventato un attacco terroristico organizzato dai servizi segreti ucraini. Una provocazione del Cremlino, ha replicato a stretto giro Kiev. Ma ciò che al momento forse più preoccupa Mosca, nel proprio estero vicino, è il caos georgiano. Dopo le violente proteste dei giorni scorsi, e le continue pressioni – provenienti da entrambe le sponde dell'Atlantico -, il partito di maggioranza a Tbilisi ha infine deciso di ritirare senza condizioni la proposta di legge sugli “agenti stranieri”.





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