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Usa sposta soldati in Europa orientale, Pellicciari: “È un gioco di nervi, ma lo scontro non conviene a nessuno”

3 feb 2022

Il dipartimento della Difesa americano ha annunciato l’invio in Polonia e Germania di circa 2mila soldati statunitensi e il trasferimento in Romania di altri mille militari che si trovano già in Germania. La decisione, ha detto John Kirby, portavoce del Pentagono, è stata presa dall’amministrazione di Joe Biden per dimostrare agli altri paesi della Nato la serietà dell’impegno degli Stati Uniti nella crisi in corso in Ucraina, dove da settimane l’ipotesi di un’invasione russa viene considerata sempre più concreta. Nel frattempo tutti i tentativi di risoluzione diplomatica della crisi in Ucraina, dove la Russia ha ammassato più di 100mila soldati, sono falliti. E il presidente russo Vladimir Putin, in un intervento pubblico sulla crisi, ha chiesto nuovamente alla Nato di rinunciare formalmente all’Ucraina, richiesta che gli Stati Uniti e i loro alleati considerano irricevibile.

“L'Ue si è estesa a est in coordinamento con la Russia, la Nato invece no, quindi ogni volta che si avvicina sempre la Russia viene visto come un atto ostile. La Russia ha quindi mobilitato un numero ingente di militari per farsi vedere”. Per Igor Pellicciari non si arriverà allo scontro perché non conviene a nessuno, ma è anche vero che quando due schieramenti sono così vicini è possibile che esca fuori un incidente che diventerebbe il “casus belli”, e potrebbe portare a una escalation. Ma si sarebbe comunque lontani da una “guerra mondiale”, anche perché, conclude Pellicciari, “basta aprire un libro di storia per capire che l'inverno non è il periodo migliore per iniziare una guerra con la Russia”.

Nel video l'intervista a Igor Pellicciari, professore di Storia delle Relazioni Internazionali all'Università di Urbino e alla Luiss G.Carli di Roma




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