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Accordo Ue: San Marino resta Paese terzo ma in regime di equivalenza

Il Segretario di Stato Luca Beccari ha completato il riferimento cominciato mercoledì: "Sarebbe un bel segnale, la firma e la ratifica prima della fine della legislatura"

12 gen 2024

Rispondendo alle domande poste, in particolare, dai commissari di opposizione, il Segretario di Stato agli Esteri Beccari ha chiarito altri aspetti dell'Accordo di Associazione con l'Unione Europea, completando, in Commissione Esteri, il riferimento cominciato nella precedente seduta di mercoledì scorso. Pur mantenendo lo status giuridico di Paese terzo, San Marino – ha detto – avrà la possibilità di operare nel mercato unico in regime di equivalenza con gli stati membri, recependo non tutta la normativa dei 25 allegati, ma solo gli istituti rilevanti.

Per ogni allegato dovrà essere implementato un corpo di normative essenziali e a questo fine Beccari è dell'idea che sarebbe importante definire una sorta di unità di coordinamento. “Quello che siamo chiamati a recepire - ha detto - serve a garantire che il nostro mercato non diventi un by pass”. Un’azienda europea che verrà a San Marino – ha fatto l'esempio - non potrà fruire di condizioni più vantaggiose rispetto al paese di residenza e di un altro paese membro”.

Sul libero stabilimento delle persone il Segretario agli Esteri ha chiarito che il sistema di quote previsto non produrrà di fatto impatti numerici rilevanti rispetto alla situazione attuale e ci sarà una suddivisione tra nuovi residenti economicamente attivi e non attivi, per un totale di circa 100 unità all'anno, secondo le proiezioni attuali. San Marino continuerà ad avere una sua vigilanza bancaria che però sarà a sua volta vigilata da tre agenzie europee, con cui opererà in sinergia e collaborazione. Non sarà quindi più necessario un memorandum specifico con Banca d'Italia.

Non essendo un Paese contributore Ue, San Marino non avrà accesso ai fondi europei, ma potrà averlo insieme ad altri paesi membri per progetti condivisi. Beccari ha ribadito che sarebbe un bel segnale firmare e anche ratificare l'accordo prima della fine della legislatura. Previsto intanto un suo nuovo riferimento nella sessione del Consiglio Grande e Generale in agenda la prossima settimana. L'auspicio del Segretario agli Esteri è che si arrivi ad un documento programmatico, anche con un successivo passaggio in commissione, con le regole di ingaggio per l’implementazione dell’accordo entro febbraio, nell'imminenza della firma.






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