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AP sulla vicenda 'Banca del Titano': 'Uno scandalo di regime'

19 mag 2006
AP sulla vicenda 'Banca del Titano': 'Uno scandalo di regime'
Alleanza Popolare punta il dito sulla vicenda Banca del Titano 'non per fare allarmismi - spiegano i vertici di AP - ma per denunciare quello che chiamano uno scandalo di regime'. I risparmiatori non corrono rischi, considerato che il commissariamento mette al riparo da ogni azione non corretta, ma dall’esame dei bilanci e dagli approfondimenti fatti emerge una situazione anomala che Ap intende denunciare. Tutto parte, secondo la ricostruzione che della vicenda fanno Tito Masi, Roberto Giorgetti e Valeria Ciavatta, dall’agosto del 1995, quando due professionisti sammarinesi acquistano, per incarico riservato del Governo, le quote dell’emittente bolognese Nuova Rete, per ampliare il bacino d’utenza della San Marino RTV. 'L’acquisto – dichiarano – è stato finanziato dalla Casa di Risparmio e garantito dal Governo, direttamente o indirettamente, senza informare il Consiglio Grande e Generale. Abbiamo più volte chiesto spiegazioni – ricordano gli esponenti di AP - ma senza ottenere risposte'. Poi, nella ricostruzione degli eventi, una supposizione che definiscono verosimile: del ripianamento del debito si fanno carico la Gefin SA, prima, e la Banca del Titano poi. Una congettura a sostegno della quale AP porta l’esame dei bilanci della Banca, dai quali oneri per oltre dodici miliardi e mezzo di lire per spese di avviamento. 'Oneri – dichiara Tito Masi – che in assenza di spiegazioni convincenti riteniamo siano riconducibili all’operaizone Nuova Rete'. Pesante è il commento di AP che parla di tangente di Stato, di un’operazione per avvantaggiare qualcuno a danno della collettività. Ma l’accusa non si ferma qui e chiama in causa anche gli organi di vigilanza, che a parere di AP hanno eseguito controlli solo cartacei senza ma condurre alcuna ispezione, e gli uffici dello Stato 'per i quali, aggiunge Alleanza Popolare – c’è stata tolleranza e non complicità, considerato che l’ammortamento delle immobilizzazioni è stato concesso su 20 anni e non si 5, come di norma dovrebbe avvenire'.

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