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CGG: convocata per il 10 gennaio una "mini-Sessione" per aggiornare la Delegazione al CoE

Sarà la prima seduta consiliare del 2024. Tanti rumors, intanto - ma nessuna certezza -, sul risiko delle alleanze in vista delle elezioni

2 gen 2024

Sarà un “Consiglio-lampo”. Un'unica seduta serale, per sciogliere il nodo dell'aggiornamento della Delegazione presso il Consiglio d'Europa. Passaggio obbligato in vista della ratifica delle credenziali. Dopo la crisi in Maggioranza si era infatti creato un vulnus relativo al richiesto equilibrio di genere. A sbloccare lo stallo, con una comunicazione datata 13 dicembre, il passo indietro di Gerardo Giovagnoli: probabilmente sofferto, visto l'attaccamento personale del Consigliere all'Assemblea di Strasburgo. Il 10 gennaio, dunque, la presa d'atto delle dimissioni e l'indicazione formale della nuova rappresentanza. Stando ai rumors l'Aula tornerà poi a riunirsi verso fine mese; forse una delle ultime sessioni della Legislatura, essendo ormai centrale – nel dibattito politico – il tema elettorale. Prudenza, nelle recenti conferenze stampa, sulla questione alleanze.

Sguardi rivolti alla DC, forza baricentrica. Anche nel delineare il tema chiave dei confronti: l'integrazione europea. Via delle Scalette ha già prospettato un percorso privilegiato con le attuali forze di Maggioranza, non escludendo però un allargamento del raggio d'azione. Infinite speculazioni, nei giorni scorsi, sull'emendamento a doppia firma con Libera. Che conferma intanto la comunione d'intenti con il Partito Socialista, ma per il resto non si sbilancia; se non rilanciando indiscrezioni sulla possibile data della tornata: 26 maggio.

RETE dal canto suo ha già annunciato l'intenzione di correre da sola, proponendo le proprie ricette per il Paese; e in base a quelle dialogare per eventuali alleanze post voto. RF invita piuttosto la Maggioranza ad indicare le proprie priorità prima delle urne; per le quali invoca tempistiche definite. Presa netta di distanze, poi, da ogni alchimia politica; “stiamo conducendo una campagna tutta incentrata sulle idee”.

Dichiara di guardare con fiducia alle elezioni Motus; che tiene aperta la possibilità di presentarsi in coalizione, con le necessarie convergenze. Quindi l'auspicio di un pieno coinvolgimento della cittadinanza sull'Accordo di Associazione. Coordinata di riferimento, l'orizzonte europeo, nella logica di costruzione delle alleanze: così il PSD; che non fa esclusioni a priori, pur mettendo in chiaro come stia lavorando in un obiettivo di omogeneità. Non vi è alcun problema a ragionare con loro, fa sapere un esponente di Alleanza Riformista; ritenendo tuttavia difficilmente replicabile il progetto NPR.

E' nella Maggioranza – aggiunge - l'attuale perimetro di confronto; con l'opzione di eventuali aperture a 360 gradi. Infine Demos, che aveva recentemente parlato di “sistema malato democristiano”. L'intento, fanno sapere, è quello di cambiarlo “partendo dal basso”; con un preciso programma di intenti.





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