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CGG: Sandra Giardi e Grazia Zafferani lasciano maggioranza. Opposizione battagliera nelle comunicazioni

Domani la manifestazione in Piazza della Libertà, mentre il Consiglio affronterà in seconda lettura la riforma delle pensioni. Oggi l'avvio della sessione; e la Maggioranza perde pezzi

14 nov 2022
Consiglio Grande e Generale
Consiglio Grande e Generale

Massima attenzione, nel Paese, alla Riforma delle pensioni: in assoluto forse il tema più spinoso e politicamente sensibile. E lo sciopero di domani aggiungerà ulteriore pathos al confronto in seconda lettura. Clima caldo già in avvio di sessione, con l'addio alla Maggioranza di Sandra Giardi e Grazia Zafferani. Tensione emotiva nelle loro parole. Uno strappo che arriva dopo un lungo travaglio; segnato in precedenza dalla fuoriuscita da RETE.

Hanno parlato di un Congresso “scollegato” dal Consiglio; di progetti e modalità non più condivisi; della necessità di un Governo non solo solido nei numeri, ma solidale. “Scelta di chiarezza”, è stata la sintesi delle consigliere del Gruppo Misto. Giardi ha invocato la necessità di un bilanciamento tra le parti, sui grandi temi. Il programma di inizio legislatura, ha aggiunto Zafferani, “non regge più” - visto l'irrompere di grandi crisi internazionali ; da qui la necessità, a suo avviso, di riscrivere le linee di politica estera. L'intervento era iniziato del resto ricordando il “no” della Repubblica, in sede ONU, alla risoluzione della Russia contro la glorificazione del nazismo. Iniziativa strumentale, ha ribadito il Segretario Beccari, che ha sottolineato come la votazione fosse coerente con la posizione assunta sin dall'inizio dal Titano sulla questione dell'aggressione all'Ucraina.

Molto battagliere le Opposizioni in comma comunicazioni; dai banchi di Libera ed RF dure critiche su una pluralità di questioni: dalla raccolta dei rifiuti alla gestione della Sanità; dalle spese per le consulenze al “caro bollette”, tema chiave di questa fase. Nessun filo conduttore in questi interventi, ha tuonato il Segretario Lonfernini; a suo avviso, piuttosto, un “procurato allarme”. Dalle forze di Minoranza anche preoccupazioni sul fronte sicurezza, visti i furti nelle abitazioni di questo periodo. Il Segretario agli Esteri ha annunciato una riunione di coordinamento con la collega agli Interni, e massimo supporto alle Forze dell'Ordine. Ma non vi è dubbio come sia la Riforma Previdenziale, l'elemento baricentrico dei lavori.

Sarà forse un “ultimo miglio” turbolento. Domani la voce dei lavoratori si farà sentire forte in Aula, quando la discussione prenderà avvio con la lettura delle due relazioni. Diverse le critiche mosse al Governo dalle forze di minoranza: innanzitutto l'essere intervenuti senza avere al contempo definito “un solido progetto di sviluppo economico”. Si parla poi di una riforma utile solo a “prendere tempo”; di un gap di coinvolgimento; e soprattutto della mancata condivisione di dati prospettici. Da qui la mancata formulazione – da parte delle Opposizioni – di proposte di modifica degli elementi strutturali della riforma. Che fra i punti salienti ha l'introduzione graduale di “quota 103”, l'incremento delle aliquote contributive, l'introduzione del “part time pensionistico” e la flessibilità in uscita per la pensione di vecchiaia.

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