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Consiglio: i lavori riprendono con l'assestamento di bilancio. Accuse di incoerenza, alle forze governative, da parte delle Opposizioni

3 nov 2020
Consiglio Grande e Generale
Consiglio Grande e Generale

I lavori del Consiglio sono ripresi con l'esame dell'assestamento di bilancio, e la votazione articolo per articolo. Numerosi gli emendamenti in questa seconda lettura, specie quelli presentati dal Governo, e dettati dall'esigenza – fra le altre cose - di contenere le pesanti ricadute economiche innescate dalla seconda ondata della pandemia.

Fra i primi articoli approvati, senza obiezioni di sorta da parte dell'Aula, quelli che prevedono la copertura, da parte dell'Eccellentissima Camera, delle perdite registrate nel bilancio 2019 da Carisp e dall'Istituto per l'innovazione. Ritirati, poi, da parte dell'Esecutivo due emendamenti all'articolo 5, riguardanti le procedure di liquidazione e di concorso. Verranno ripresentati in bilancio con una formulazione più condivisa, ha assicurato il Segretario di Stato Ugolini. Approvato invece l'emendamento presentato dal collega di Governo Stefano Canti, e relativo ad una proroga – al 15 luglio dell'anno prossimo – dei termini per la presentazione della domanda di concessione edilizia in sanatoria straordinaria.

Il dibattito si è poi infiammato sull'articolo 6, in merito alle disposizioni sulla “separazione patrimoniale e sui servizi di investimento”. Il Segretario alla Finanze, pur evidenziando alcune obiezioni da parte di ABS, ha chiesto ugualmente l'approvazione all'Aula, annunciando una discussione in sede di previsione di Bilancio. Metodologia duramente contesta da RF, che ha parlato di mancanza di una visione d'insieme, e di un confronto che latita anche in seno alle stesse forze che sostengono il Governo. Dura la replica di Marco Gatti; “al 27 ottobre – ha rimarcato – non avevo ancora ricevuto una nota da parte di nessuno”. Anche tra le fila della maggioranza, comunque, vi sono state voci – come quelle di Pasquale Valentini ed Alessandro Mancini - che auspicano una maggiore condivisione con tutti gli attori del sistema.

Toni che si sono ulteriormente inaspriti in occasione della lettura dell'emendamento proposto di Rete relativo alle cosiddette aziende energivore, e che andava nel senso di applicare la monofase ad imprese che importano direttamente gas dall'esterno. Una questione da approfondire, ha osservato il Segretario di Stato Lonfernini, che ha sottolineato il gap competitivo che in questo modo si creerebbe con le realtà produttive di oltreconfine. Durissimi, invece, gli affondi delle opposizioni. Che da una parte hanno sostenuto come il reale intento di Rete sia colpire la Cartiera Ciacci, proseguendo una storica battaglia per il Movimento; dall'altra hanno osservato come le varie anime della maggioranza propongano propri emendamenti, senza una coerenza o un confronto preventivo. E questo sarà uno dei leitmotiv della mattinata.

Ci avete presentato un bilancio lacrime e sangue – ha tuonato il Segretario di Stato Pedini Amati -; il problema è che la coperta è cortissima e i conti non tornano; è chiaro che c'è stato un confronto a monte e cerchiamo una soluzione”. Accuse respinte al mittente da Libera, che ha parlato di disonestà intellettuale di Pedini Amati; il tema di fondo, è stato aggiunto, è uno solo: “le risorse economiche alle aziende arrivano o non arrivano?”. Gli esponenti di Rete hanno ribadito come vi sia “un problema evidente riguardante le forniture”, dichiarandosi comunque favorevoli ad una “rimodulazione” del comma sul quale erano state espresse perplessità dai consiglieri della DC. Alla fine l'emendamento è stato approvato; e il Congresso dovrà entro fine anno definire i parametri di una imposta di importazione del gas naturale. 

E poi un'altra serie di emendamenti proposti da Rete: quelli che puntano a favorire il rientro delle somme detenute all'estero, tramite l'emissione di titoli del debito pubblico. Le obiezioni di Libera e Repubblica Futura, in questo caso, non riguardavano tanto le finalità della proposta, quanto la possibilità che le somme indicate – complessivamente 300 milioni – fossero aggiuntive rispetto ai 500 milioni di indebitamento di cui si era parlato. Il Segretario Gatti ha escluso quest'ultima ipotesi, osservando come già vi sia uno strumento normativo che consente di emettere titoli di stato per reperire mezzi finanziari.

Da qui la proposta di lavorare insieme su appositi decreti delegati. Spiegazione accolta da Rete, che ha ritirato 2 emendamenti. Restava quello sulle sanzioni, riguardo a chi detenga capitali all'estero non dichiarati, e i relativi incentivi per il rimpatrio. Anche in questo caso si è provveduto al ritiro, dopo che il Segretario Gatti ha ricordato come sia già stato presentato un decreto delegato, su questo tema, non ancora ratificato in Consiglio, e sul quale si potrà lavorare in vista della prossima sessione consiliare. Ritirato pure quello sulla istituzione di un fondo finanziario, per attrarre investimenti, con la partecipazione di “Stati amici”. La novità, infatti, in questo caso, era esclusivamente l'introduzione di una deadline al 31 marzo; espressa, dunque, la volontà di mettersi al lavoro per concretizzare al più presto questo fondo per investimenti.

Molto discusso, invece, l'emendamento del Governo nel quale si prevede che il Coordinamento della Vigilanza riferisca direttamente all'autorità giudiziaria circa eventuali irregolarità riscontate, senza la necessità di una preventiva comunicazione al CCR. Tematiche, queste, che hanno riportato in Aula alcune delle polemiche che avevano caratterizzato il dibattito sulla relazione della Commissione d'inchiesta sul caso CIS

Battaglia invece sull'articolo 9 dell'assestamento, in materia di accesso ai documenti amministrativi. Per le Opposizioni, infatti, con questo intervento si andrebbe a ridimensionare la trasparenza nella PA. Il Segretario di Stato Tonnini ha ribadito invece come in questo modo sia garantita una procedura chiara, tempi minori nella risposta degli uffici, e la possibilità anche per i non residenti di accedere agli atti che li vedono interessati.

Toni che sono diventati più distesi, infine, quando si è passati all'emendamento del Governo modificativo dell'articolo 11 del progetto di legge, nel quale si dà mandato al Congresso di emanare un decreto per modificare le modalità di selezione delle domande di residenza per i frontalieri affinché il sistema di estrazione a sorte venga sostituito con un esame delle domande effettuato in base al criterio di anzianità lavorativa. Emendamento approvato; mentre è stato ritirato quello riguardante le misure di sostegno al comparto edilizio. Il Segretario di Stato Canti ha infatti annunciato un ragionamento con tutta l'Aula nell'ambito del bilancio previsionale 2021. Ritirato anche quello firmato DML, sulla possibilità di integrare il personale delle Segreterie.


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