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Convenzione TIM, cogenerazione, progetto Amazon, Rete: “Interventi dal sapore clientelare”

di Annamaria Sirotti
27 feb 2024

Nel mirino, tre interventi del Governo, che Rete ritiene non solo clientelari, ma anche opachi. Marianna Bucci torna sul progetto Amazon, “condivisibile e necessario – dice - ma portato avanti con vecchi metodi, senza una gara d'appalto”, lasciando aperti dubbi e interrogativi: “Quali i costi - visto che si parla di due milioni di euro per una prima fase? Quali dati andranno su quel cloud? Chi definisce quali siano i dati strategici, che verranno invece protetti? Dal Governo, nessuna risposta” dice, denunciando una democrazia latitante.

“Deriva democratica” anche per Adele Tonnini, che approfondisce la recente convenzione siglata in campo TLC: “Una convenzione firmata con Tim per concedergli la gestione di tutte le comunicazioni, compresa la rete in fibra ottica che, vogliamo ricordare, è stata creata con fondi pubblici, quindi anche pagata dai cittadini, ma data in gestione a Tim, per 10 anni. Avrà il monopolio totale per 5 anni e successivamente anche gli operatori che vorranno venire a San Marino non dovranno più chiedere all'AASS, ma dovranno chiedere direttamente a TIM. Anche in funzione dell’accordo con l'Unione Europea … ci chiediamo come possa essere coerente con quelli che sono i dettami della libera concorrenza, su questa tematica, a livello europeo”.

Poi il decreto sulla cogenerazione: per Emanuele Santi, “fatto a beneficio della Cartiera Ciacci”. Anche in questo caso, per Rete, risposte assenti, contraddittorie ed evasive dal Governo alle domande – fatte per interpellanza – se la Cartiera paghi la monofase e l'imposta sui prodotti petroliferi e se non abbia già acquistato un impianto di cogenerazione. E il Segretario rincara: “Provvedimenti dannosi, presi esautorando il Consiglio, nello strapotere del Congresso”. E guarda al voto: “Tutto continua a ruotare attorno al capitolo giustizia – rileva - con dinamiche pericolose, che vedono vecchi personaggi condizionare ancora il proprio gruppo politico, rispetto alle proprie vicende giudiziarie”.

Non fa sconti Andrea Giani: “Con tutti i partiti impegnati in riposizionamenti, nessuno più parla dei problemi della gente. Noi vogliamo tenerli al centro” e li richiama, anche attraverso gli approfondimenti del periodico del Movimento “C'era una svolta”. In particolare, sul tema del caro mutui muove un nuovo attacco all'esecutivo, richiamando il decreto spread, fatto decadere: “Uno svarione – dice - segno della superficialità del Governo”.





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