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Democratici di centro presentano simbolo e linee guida del partito

29 mag 2007
Democratici di centro
Democratici di centro
Uno scudo, con la silohuette del monte Titano inscritto in una fascia circolare con il nome del partito. La scritta Libertas, il bianco e l’azzurro di San Marino, come colori dominanti. Ecco il simbolo dei Democratici di Centro, che dopo il distacco dalla Dc, dal mese di marzo, sono già gruppo consiliare con una rappresentanza di 4 parlamentari.
L’hanno presentato, insieme alle linee guida del partito, agli esponenti di Sinistra unita. Poi è stata la volta del Nuovo partito socialista e infine i rappresentanti del Partito dei socialisti e dei democratici.
I Ddc hanno ribadito i concetti esternati poco prima in una conferenza stampa. Si definiscono, moderati, cattolici, democratici, liberali nei valori di riferimento e riformisti sulle cose da fare.
“Siamo all’opposizione – dichiara Giovanni Lonfernini – ma non ci piace la politica urlata e degli scandalismi”. Lonfernini cita Aldo Moro, tra gli esempi da seguire, e ricorda l’appoggio fornito alla riforma elettorale recentemente approvata. A chiarire il fatto che, i DdC, non faranno un’opposizione preconcetta ma costruttiva e sceglieranno in base ai contenuti e non secondo logiche di schieramento.
Pier Marino Mularoni delinea gli ambiti in cui il partito intende dare un contributo sostanziale nell’immediato futuro: il rapporto con l’Italia e l’Europa, le politiche giovanili, la riforma fiscale e quella della pubblica amministrazione. “Non ci piace – dichiara - la politica delle parole vuote: occorre indicare anche la soluzione ai problemi”. E ad esempio di tutto ciò, ricorda la situazione della chirurgia all’Ospedale di Stato. “I sammarinesi - dice Mularoni - pensano che sia un rischio entrarvi, e probabilmente hanno ragione”.
Sante Canducci, traccia una possibile via d’uscita: “In questo momento non facile della sanità – dichiara - occorre una verifica seria sulla riforma dell’Iss, sui servizi erogati, ma anche una riqualificazione degli operatori. Bisogna recuperare – aggiunge – quel rapporto di comprensione umana, per riportare l’attenzione sul paziente visto come persona e non come cliente”.
Rosa Zafferani illustra una proposta concreta: la reintroduzione dell’educazione civica a scuola, “anche perché – afferma – la famiglia ha ormai quasi abdicato a questo ruolo”. E poi misure per sensibilizzare i giovani ai temi della convivenza con coloro che vengono da altri paesi ed anche per favorire il dialogo intergenerazionale con gli anziani.
Cesare Gasperoni ricorda che la scelta di uscire dalla Dc è stata dettata dal fatto che c’erano comportamenti di persone che non avevano a cuore il bene comune, ma tutt’altro.
I DdC intendono caratterizzarsi anche sul fronte della comunicazione, utilizzando in particolare i nuovi media. Già attivo il sito: www.democraticidicentro.sm
Nei prossimi giorni gli incontri con gli altri partiti, i sindacati, le categorie economiche e il terzo settore.

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