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A Domagnano il futuro della DC

4 nov 2004
A Domagnano il futuro della DC
'Chissà perche’ tutti aspettano con ansia il consiglio centrale della dc?' La domanda e’ arrivata da Claudio Podeschi, di fronte al parlamentino ed e’ il segnale che quello che si sta celebrando a Domagnano dovra’ ridisegnare il partito del futuro e soprattutto gli equilibri politici del paese. Con una certezza: arrivare presto a congresso entro aprile 2005. E molti degli interventi nella prima serata sono andati in questa direzione. Apprezzata la relazione del segretario, con indirizzi politici ben precisi. Lonfernini ha ricordato come “le regole sono scritte nel nostro statuto e appaiono limpide a tutti”, quasi a sgomberare il campo da interpretazioni della 'vicenda Gatti'. 'Le divergenze - dice - si possono superare e si debbono superare con il confronto'. Alcuni, invece, per Lonfernini, hanno colto l’occasione per alimentare una guerra tra bande. La DC riafferma la volonta’ di dialogo con Ap e l’alleanza con il partito socialista. 'Siamo il perno di questo governo straordinario - ha concluso Lonfernini - non spettatori', e poi lui stesso si e’ messo in discussione su possibili errori compiuti in passato. Il richiamo all’unità del partito e’ arrivato anche capogruppo Podeschi e dal presidente Gasperoni. Poi è stata la volta dei diversi interventi, con le prime voci discordi incentrate sulla richiesta di dialogo interno, soprattutto con la base e maggiori relazioni tra i gruppi di partito. 'Basta col principio: con me o contro di me' - hanno ricordato dal palco. I piu’ vicini a Gatti hanno criticato il ricorso ai garanti e la successiva sospensione del politico per una questione che andava affrontata negli organismi di partito. Marco Gatti ha presentato un documento da portare in discussione nel quale chiede maggiore impegno del partito al governo nelle riforme elettorale e previdenziale. Impegna gli organismi a creare un gruppo di lavoro scelto all’interno del Consiglio centrale che rappresenti le diverse sensibilita’ del pdcs per avviare un dialogo con quelle le forze politiche più vicine. Un gruppo di lavoro che relazioni poi in seno al Consiglio centrale almeno una volta al mese. Dall’area sociale l’invito ad arrivare presto al congresso perché conduca il partito su un terreno di unità, chiarezza e lealtà. 'La sfida non è nel processo di unificazione delle sinistre ma nella ritrovata unita’ della Dc e sua capacità di riappropriarsi del ruolo centrale della vita politica sammarinese'.

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