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Ecco la procedura per l'elezione dei Capitani Reggenti

La spiegazione di tutti i passaggi con la Dirigente della Segreteria Istituzionale Giovanna Crescentini. Se alla prima votazione non si raggiunge la maggioranza dei votanti si va al ballottaggio che è senza alcun quorum

di Luca Salvatori
11 mar 2024

Prima, i nomi dei Capitani Reggenti, venivano estratti a sorte. Dal 1945 in poi una legge ha invece codificato una procedura che prevede un voto, anche se alcune antiche prassi 'rituali' sono rimaste inalterate: “Il giorno dell'elezione – spiega Giovanna Crescentini, Dirigente della Segreteria Istituzionale – deve essere nella seconda decade di settembre, per chi si insedierà il 1° Ottobre, e nella seconda decade di marzo per chi si insedierà il 1° di Aprile. C'è anche un orario: all'ora del tramonto”.

Altra regola che deriva dagli antichi statuti è che la seduta del Consiglio Grande e Generale, dedicata all'elezione dei Capitani Reggenti, non prevede un numero legale e quindi è sempre valida, a prescindere da quanti sono i presenti che risultano dall'appello fatto al rientro in aula dal rito propiziatorio in Pieve, a cui segue la costituzione del seggio per la votazione e lo scrutinio: “L'elezione dei Capitani Reggenti avviene avanti ad una commissione di scrutinio composta dai Capitani Reggenti, dai Segretari di Stato agli Esteri, alle Finanze e agli Interni, e da quattro consiglieri estratti a sorte tra coloro che non possono ricoprire l'incarico reggenziale”.

I componenti il “seggio” si ritirano quindi nella saletta degli scrutini, mentre il personale di Palazzo distribuisce ai consiglieri le 58 schede di votazione (dalla riforma del 2005 i Capitani Reggenti in carica non hanno più diritto di voto) dove dovranno essere scritti i due nomi dei Capitani Reggenti prescelti: “Le schede non consegnate danno il numero di coloro che non hanno partecipato alla votazione”.

E qual è quindi la maggioranza richiesta? “Anche la legge qualificata n° 186 del 2005 conferma che serve la maggioranza assoluta dei votanti. Di chi, cioè, ha espresso il voto, inserendo la scheda nell'urna”.   Se la maggioranza richiesta viene raggiunta i Capitani Reggenti risultano eletti. In caso invece di esito negativo, si va al ballottaggio tra le eventuali due coppie reggenziali in lizza: “In questo caso non c'è necessità il raggiungimento di un quorum e la coppia eletta è quella che prende più voti”.

Anche se rarissimi non sono mancati i casi in cui per eleggere la Reggenza è stato necessario il ballottaggio: “A mia memoria è successo due volte. A marzo del 2006, all'esito del ballottaggio furono eletti Gianfranco Terenzi e Loris Francini. Ed è successo anche nel 2016 quando al ballottaggio fu eletta la coppia Fabio Berardi-Marino Riccardi.....Questa dovrebbe essere la 'mia' 65esima elezione in 32 anni. Ed è una cosa che mi emoziona sempre molto”.





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