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Gdf: San Marino chiede all'Italia una posizione univoca

30 mar 2016
Gian Carlo CapicchioniGdf: nota di protesta a Roma del Congresso di Stato
Gdf: nota di protesta a Roma del Congresso di Stato - Il Segretario alle Finanze chiede al Governo italiano di prendere una volta per tutte una posizione...
E' partita alla volta di Roma la nota del Governo sammarinese, indirizzata questa volta a Palazzo Chigi e non solo ai Ministeri delle Finanze e degli Esteri, in cui il Titano protesta per la condotta della Guardia di Finanza di Forlì. Come noto, da qualche giorno stanno arrivando lettere raccomandate, da parte delle fiamme gialle, a contribuenti italiani ma anche a cittadini residenti, per chiedere conto di operazioni finanziarie da e per San Marino. “Una operazione ingiustificata e in violazione ai principi che regolano le relazioni internazionali” la definisce il Governo, che usa il termine di “fishing expedition”, intesa come “perquisizione”, “operazione non autorizzata tendente all'acquisizione di prove o incriminazioni”. Insomma un abuso, per dirla con chiarezza. “Tanto più - afferma la nota – in considerazione degli accordi in vigore fra Italia e San Marino, in linea con gli standard internazionali”. Anche se le indagini si riferiscono al periodo che va dal 2009 al 2014, restano forti i dubbi di legittimità e si fa rilevare che “il contesto è profondamente mutato” e questo si sarebbe dovuto tenere nella giusta considerazione. Insomma, al Governo italiano si intende chiedere di prendere una volta per tutte una posizione univoca, che metta fine ad atteggiamenti che provocano danni ingenti al sistema economico sammarinese. Ma nella nota il Congresso di Stato fa anche notare che questo non giova per nulla alle relazioni fra i due Paesi, anzi, rischia di compromettere l'attività di collaborazione e di adeguamento agli standard internazionali avviati con grandi sforzi da San Marino.
Abbiamo sentito, in proposito, il Segretario di Stato alle Finanze, Gian Carlo Capicchioni.

Anche Alleanza Popolare prende posizione e sostiene l’iniziativa di protesta diplomatica intrapresa dal Congresso di Stato verso il Governo italiano. “Un'operazione, quella delle Fiamme Gialle – osserva Ap - che crea allarmismo e danni potenzialmente incalcolabili alla nostra economia e alla reputazione stessa della Repubblica. Qualora tale offensiva della Guardia di Finanza italiana fosse in violazione degli accordi siglati e delle indicazioni OCSE (così come appare) – concludono - deve essere stigmatizzata ai massimi livelli”.

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