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La sanità torna nel mirino di Libera che denuncia disservizi e spese inutili

Il partito di opposizione bolla la gestione “come simbolo indiscusso del fallimento del Governo”

di Monica Fabbri
9 gen 2024
Sede di Libera. Immagine di repertorio
Sede di Libera. Immagine di repertorio

Libera torna all'attacco della Sanità, già terreno di scontro negli anni passati e che il partito rimette nel mirino bollandone la gestione “come simbolo indiscusso del fallimento del Governo”. In due giorni altrettanti comunicati, in cui denuncia criticità nell'ISS e sperpero di denaro pubblico, che stanno portando la cittadinanza “a rivolgersi al privato, privando i più deboli, soprattutto anziani e disagiati, delle cure primarie, venendo così meno al mandato sociale dell’Istituto”.

Dopo le dure critiche all'ex Segretario Roberto Ciavatta, Libera aveva sospeso il giudizio su Mariella Mularoni in attesa di valutarne l'operato. Ora però non fa sconti: “Dal recente cambio alla guida della Segreteria – accusa – nulla è cambiato, siamo ripiombati al centro di un'emergenza”. Evidenzia una serie di “gravi disservizi”, a partire dalla COT, che Ciacci e i suoi speravano venisse definitivamente eliminata, e non “semplicemente trasferita dall’Ospedale ai vari centri Sanitari”, “peggiorando la situazione e creando – scrive - ulteriore malcontento”.

Tra le altre criticità: lunghe liste d’attesa; difficoltà nel reperire medici; servizi socio-sanitari fortemente ridimensionati. Punta poi il dito su “spese inutili”, dal robot alle costosissime valutazioni antisismiche, alle consulenze. “A rimetterci – attacca - la salute dei cittadini”. Chiede la convocazione urgente della Commissione Consiliare per un riferimento immediato del Governo su una situazione che definisce “non più sostenibile”, accusandolo di non aver fatto sapere più nulla riguardo al nuovo atto organizzativo e i diversi progetti di legge – proposti dal partito – su inclusione lavorativa, medico e infermiere di famiglia, riconoscimento delle carriere e riscatto degli anni universitari.





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