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Nelle polemiche per il no alle olimpiadi, s’inserisce il confronto sul mercato del lavoro

15 feb 2012
Nelle polemiche per il no alle olimpiadi, s’inserisce il confronto sul mercato del lavoro
Nelle polemiche per il no alle olimpiadi, s’inserisce il confronto sul mercato del lavoro
L’Italia entra in recessione ed il debito cresce. Ma Mario Monti lancia all’Europa un messaggio di speranza. “L’Italia non è più un focolaio di contagio”, rivendica a Strasburgo il presidente del Consiglio intervenendo alla seduta del Parlamento europeo dedicata alla crisi. Monti sottolinea che i sacrifici chiesti agli italiani “non sono imposti dall'Europa ma necessari per il miglioramento della loro vita”. E’ per questo che il professore ribadisce la determinazione del suo governo “ad andare rapidamente verso il riequilibrio dei conti pubblici ed a compiere rapidamente le riforme strutturali che sono necessarie”.
Il messaggio arriva chiaro a Roma, dove sono ancora vive le polemiche per il no di Monti alle Olimpiadi che, sottolinea il premier, la gente ha compreso. E riparte il confronto sul mercato del lavoro, che dovrebbe chiudersi entro marzo. “Nessun aut aut” del Governo, dice Fornero, ma i sindacati non vogliono parlare di modifiche all’articolo 18.
Intanto al Senato, dove oggi arriva il sì con la fiducia al decreto milleproroghe, prime intese in commissione sulle modifiche da apportare al testo sulle liberalizzazioni su taxi, banche e assicurazioni, e si stanno avvicinando le posizioni anche su Snam.
I partiti continuano il confronto sulla legge elettorale; secondo Violante ad una nuova legge si potrebbe arrivare entro l’autunno, mentre si registra un ok bipartisan alla riduzione del numero dei parlamentari dalla prossima legislatura. E il presidente Napolitano, che ritiene maturi i tempi per una riforma della Giustizia, lancia un monito ai giudici: chi indossa una toga si astenga da “condotte inopportune”.

Da Roma Francesco Bongarrà

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