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Noi per la Repubblica: "Carisp strategica soprattutto sul piano delle trattative bilaterali con l’Italia"

"Il processo Varano - ricorda Giovagnoli - non è ancora concluso. Una condanna sarebbe uno smacco terribile"

di Monica Fabbri
22 nov 2019
Conferenza "Noi per la Repubblica"
Conferenza "Noi per la Repubblica"

13 dipendenti in Cassa integrazione, tre filiali chiuse. L'intervento sui costi preoccupa Noi per la Repubblica. “Carisp - esordisce Alessandro Rossi – è un tema fondamentale per presente e futuro”. Nella lettura del presente l'attacco ad una classe dirigente “che non ha svolto – dice - analisi concrete sulle difficoltà del sistema, improvvisando soluzioni senza una visione di rilancio”. Punta il dito contro l'atteggiamento arrogante di politica e organi dirigenti, accusandoli di “sciacallaggio” nella gestione degli NPL. La cronistoria parte dall'allarme di Celli sulla liquidità fino alla perdita di 534 milioni “nascosta – dice Rossi - dentro la voce di bilancio “altre attività” garantita dallo Stato”. Non dimentica, poi, la “svalutazione dei crediti Delta”, con quelli sanitari che stanno garantendo a chi li ha acquistati – afferma - grandi utili.

Dopo gli errori, le soluzioni. Con un metodo nuovo: “la questione Cassa e Delta deve essere trattata come strategica per il paese soprattutto sul piano delle trattative bilaterali con l’Italia”. Tra le proposte: accordi per portare a San Marino conti correnti di Grandi Aziende Para statali Italiane e norme per rendere attrattivo il sistema sul fronte della attività riassicurative. E ancora: contratti di solidarietà e riduzione degli stipendi agganciata parzialmente alle performance generali della Banca. Soluzioni legate da una visione di sviluppo “unitaria”, con politica, Bcsm, Cda, Abs, dipendenti e sindacato pronti a lavorare insieme “con umiltà”.

Iro Belluzzi non dimentica però chi ha “aggredito il paese”, vuole che vengano individuate le responsabilità. Non risparmia critiche a Morganti, Capicchioni, e a quanti nel 2014 firmarono un accordo con Confuorti per la ristrutturazione del sistema bancario. “ Tutti ricollegati in Libera – dice –, con un partito che cambia nome per fare perdere le tracce”. Guarda a Carisp, “con 35 milioni di perdite l'anno. Ma il percorso - chiarisce – non può essere la Cassa Integrazione. Per Gerardo Giovagnoli è ora di cambiare punto di vista. “ Cassa è un valore, non un problema. Può essere lo strumento più efficace per la ripresa del paese”. E la vicenda Delta? “Lo spirito era giusto. L'errore - dice Giovagnoli - fu la mancanza di chiarezza e accordi con i nostri vicini". Il processo Varano, del resto, non è ancora concluso. “È una partita da giocare – afferma - possiamo pensare a risarcimenti. Una condanna del nostro paese, a quindici anni di distanza – conclude - non è tollerabile. Sarebbe uno smacco terribile sui cui la politica deve lavorare". 


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