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La nuova geografia consiliare: chi entra e chi esce

16 giu 2008
Palazzo Pubblico
Palazzo Pubblico
I primi dei non eletti nelle rispettive liste, perderanno il seggio consiliare. La prossima seduta del Parlamento, prevista per mercoledì 18 giugno – con opzione di prolungamento a giovedì 19 – si concluderà con la presa d’atto delle dimissioni dei 10 Segretari di Stato.
A questo punto cesserà l’incompatibilità con l’incarico parlamentare e, a partire dalla eventuale seduta successiva del Consiglio Grande e Generale, i 10 congressisti torneranno a ricoprire il loro ruolo originario di consiglieri. Subentreranno ai primi non eletti nelle rispettive liste, che li hanno sostituiti durante il mandato di Governo. Alcuni di questi potrebbero però rientrare nel caso in cui la legislatura proseguisse con un nuovo Governo: il terzo, nella 26esima legislatura della Repubblica.
Partito per partito chi entra e chi esce: nel PSD perdono il seggio consiliare Pietro Faetanini, Guerrino Zanotti, Antonio Carattoni, Massimo Rossini e Federico Pedini Amati che però proseguirà il mandato Reggenziale fino al 1° ottobre; rientrano Fiorenzo Stolfi, Stefano Macina, Mauro Chiaruzzi, Marino Riccardi e Antonello Bacciocchi.
In Alleanza Popolare: Andrea Zafferani e Stefano Palmieri lasceranno lo scranno a Valeria Ciavatta e Tito Masi.
In Sinistra Unita, Francesca Michelotti e Ivan Foschi rientreranno al posto di Livia Leardini e Augusto Michelotti.
Nei Democratici di Centro il ritorno di Pier Marino Mularoni alle funzioni di consigliere determinerà la fuoriuscita dal Parlamento di Lorenzo Lonfernini degli Europopolari. Fa testo infatti l’ordine di elezione nella lista di partito alle ultime consultazioni politiche e sia Mularoni che Lonferini erano candidati del PDCS.

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