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OSCE PA sulla sicurezza europea, la delegazione sammarinese a Vienna

di Annamaria Sirotti
23 feb 2024

Alla vigilia dei due anni dall'invasione russa in Ucraina, il dibattito sulla sicurezza europea e sul ruolo dell'Osce acquista ancor più valore. Mentre si rileva la necessità di rafforzare la sinergia tra OSCE e OSCE PA, si guarda ai conflitti in corso, alle violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani, in particolare proprio verso il popolo ucraino. Due giorni di lavori a Vienna, articolati su tre tavoli.

Il Capo delegazione Oscar Mina partecipa alla Commissione Affari Politici e Sicurezza: domina il tema della difesa delle minoranze nazionali e, ancora, la necessità di continuare a fornire supporto e assistenza all'Ucraina. In Commissione Affari Economici a tema è l'intelligenza artificiale, nelle sue potenzialità e rischi, nel dire no al suo uso come arma di guerra. Interviene Michele Muratori per sottolinearne le opportunità tenendo però salda una normativa a protezione della privacy e della libertà di espressione. Paolo Rondelli presenzia alla Commissione Democrazia e Diritti Umani con un dibattito su dissidenti e prigionieri politici. Torna in primo piano l'impegno dell'Organizzazione per l'Ucraina, dove il conflitto ha provocato una delle più pesanti crisi umanitarie della storia europea e sistematiche violazioni dei diritti fondamentali, a partire dalla libertà di stampa e di espressione.

In mattinata, l'intervento di Oscar Mina in plenaria. Rilevate le difficoltà nei rapporti con gli Stati membri dell'OSCE e che sono coinvolti nel conflitto russo-ucraino, chiede però che l'Organizzazione continui a svolgere un ruolo di pace, utilizzando appieno le sue istituzioni, come strumento di assistenza agli Stati, nel sostenere il rispetto dei diritti umanitari, della democrazia e dello stato di diritto. Sollecita che l'OSCE continui a investire nei suoi punti di forza: “collegare la dimensione umana e la prevenzione dei conflitti unitamente alla ricostruzione post-bellica; le missioni sul terreno quale strumento per il contatto diretto con le autorità e le società locali; la presenza in aree strategiche, ma spesso ignorate dagli altri organismi internazionali”.





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