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Politica italiana: al centro del dibattito il ventennale dell'attentato di Borsellino

19 lug 2012
Politica italiana: al centro del dibattito il ventennale dell'attentato di Borsellino
Politica italiana: al centro del dibattito il ventennale dell'attentato di Borsellino
Chi ha inquinato la vicenda giudiziaria sulla strage di via d'Amelio che costò, esattamente vent’anni fa, la vita a Paolo Borsellino, “deve essere punito perchè si giunga alla rivelazione degli errori”. E’ il duro monito del Presidente Giorgio Napolitano, secondo cui “la contraffazione della verità è stata un umiliazione chi rappresenta lo Stato democratico”. Agli attacchi di Di Pietro, il capo dello Stato replica che si deve lavorare “senza sosta e senza remore per la sanzione di errori ed infamie che hanno inquinato le indagini”, per giungere alla verità sulla trattativa Stato-mafia. Parole che piacciono a Gianfranco Fini: alla commemorazione della strage, il presidente della Camera dice no alle strumentalizzazioni e alle polemiche, “per sostenere al massimo i magistrati”. Mentre la Camera approva definitivamente la ratifica del fiscal compact malgrado dei mal di pancia nel Pdl e nel Pd, con Bersani convinto che “non basta solo tirare la cinghia”, Monti è preoccupato per le fibrillazioni nella maggioranza, che emergono plasticamente nel dibattito al Senato sulle riforme, con Pd, Idv e Udc che minacciano l’Aventino, ma anche nell’esame in commissione del decreto sviluppo e della spending review, su cui in Senato arrivano 1.800 emendamenti. Per questo il premier oggi ha visto Casini, cui ha assicurato che non ci sarà una nuova manovra, e domani riceverà Alfano. E mentre è certificato che la pressione fiscale in Italia è al 55%, nella Lega tra Bossi e Maroni volano gli stracci. “Il capo sono io”, rivendica il senatur bollando come “un piccolo cane” il segretario. Il quale, però, chiude: “vale quanto ha deciso il congresso.

Da Roma Francesco Bongarrà

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