Il referendum abrogativo sul piano regolatore sta destando qualche preoccupazione in maggioranza, mentre si fanno più insistenti i timori di un allontanamento del gruppo Borletti e Dea da San Marino. C'è stato un incontro con il Segretario al Territorio prima di Natale. “Sono stati chiari – racconta la Mularoni - se non avranno risposte definitive entro tempi ragionevoli sono disposti a perdere quanto investito fino ad ora pur di non rimetterci di più in futuro”. Insomma, per il momento rimangono in attesa, ma con un piede fuori dalla porta. Dal canto suo il Governo non intende restarsene con le mani in mano e parte all'attacco del comitato promotore, accusandolo di divulgare un'informazione scorretta e fuorviante. Ribadisce la bontà del progetto, il suo valore in termini occupazionali, di indotto, di rilievo internazionale. C'è aria di battaglia a colpi di incontri e serate pubbliche. Il referendum dovrebbe essere celebrato a fine aprile, inizio maggio. “Il prima possibile”, auspica la Mularoni. Del resto Borletti e soci minacciano di andare altrove se non riceveranno risposte celeri. Nessuno in maggioranza vuole pensare al peggio, ma se il referendum dovesse passare sarebbe un duro colpo e - sottolineano - un pessimo segnale a futuri investitori. Si fa dunque largo una nuova questione: la tutela degli investimenti esteri. Diventa prioritario per il Governo rafforzare le attuali norme e offrire maggiori garanzie a chi voglia investire. “Ci stiamo lavorando” confermano i Segretari all'Industria e al Territorio. Ci sono stati già incontri con forse dell'opposizione. E' una questione che riguarda tutti – spiega Arzilli– soprattutto per un paese che vuole essere attrattivo. Dobbiamo decidere cosa fare da grandi – ribadisce la Mularoni. Se vogliamo gli investimenti, dobbiamo tutelarli.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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