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Preconsulta: i lavori dopo le polemiche

2 apr 2005
E’ un fitto ordine del giorno a scandire i lavori di una Preconsulta che si annunciava accesa. Da un lato, l’assenza dell’anello statunitense, dall’altro una dura presa di posizione dell’ufficio di presidenza proprio in apertura dell’assemblea. Si denuncia l’aggravarsi dei rapporti con gli organi di governo e le forze politiche, si richiede l’intervento della Reggenza a vigilare sull’agire degli organismi istituzionali, si invoca un dialogo sereno, ma urgente e concreto, sulle riforme istituzionali, in particolare quella elettorale.
Se il presidente della consulta Rastelli lancia un ultimatum, la presenza ai lavori del segretario di stato agli esteri Fabio Berardi stempera la polemica. Ed è proprio il segretario Berardi a lanciare un primo segnale di apertura, annunciando la partecipazione dei rappresentanti dei residenti esteri ai lavori delle sedi di confronto sulla riforma elettorale. Citato, poi, il provvedimento, appena presentato in prima lettura, sulla firma digitale, che consentirà, grazie a Internet, un più celere espletamento delle pratiche burocratiche. Entrano nel vivo i lavori: si discute di incompatibilità delle cariche, di ampliamento dei poteri dei Consoli, ma il vero nodo da sciogliere resta quello della riforma elettorale. Assente quello americano, i delegati dei tre anelli - argentino, franco-belga ed italiano - portano sollecitazioni e proposte. Il più duro quello italiano che rimarca la necessità di combattere l’art. 7 sulla legge della cittadinanza, a costo di adire alle corti internazionali. Come primo atto, la presentazione di uno studio comparato, che serva da esempio alla situazione sammarinese, sul diritto e leggi elettorali in vigore nei piccoli stati europei.
Ancora, le proposte delle singole comunità: accettata quella argentina, che chiede l’innalzamento dell’età a 28 anni per la partecipazione dei giovani all’estero ai soggiorni culturali in territorio.

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