O black list o scambio automatico di informazioni, è questo il bivio cui si trova San Marino, e il Psd lo sottolinea non senza rammarico perché, come fa notare il segretario Gerardo Giovagnoli, “non stiamo dando l’impressione di avere elaborato un progetto serio che ci ha portato a compiere precise scelte, ma solo di avere ubbidito ad indicazioni esterne. Cambiamo perché ce lo chiede l’Italia, che pretende cose addirittura oltre gli standard richiesti dall’Ocse, come lo scambio automatico? Se viriamo verso la trasparenza, dobbiamo farlo in maniera convinta, perché è il nostro progetto”. Alla conferenza di Domagnano, e poi ancora in Consiglio grande e generale, il Psd avanzerà le sue proposte: ossia, provvedimenti per tamponare l’emergenza di imprese e lavoratori, e idee su cosa farebbero Socialisti e Democratici se fossero al governo. "Le imprese chiedono certezza alla politica - rilevano Giovagnoli e Macina - e sicuramente non verranno in un Paese nel quale non si sa cosa accadrà il giorno dopo". "Ma certo - concludono - non dovrebbero essere coloro che si opponevano al cambiamento ad operare un drastico taglio col passato. E’ anche una questione di credibilità".
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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