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Il Psrs rimarca le differenze nonostante l’unanimità dei voti nell'ultima sessione consiliare

7 giu 2010
Il Psrs rimarca le differenze nonostante l'unanimità dei voti nell'ultima sessione consiliare
Il Psrs rimarca le differenze nonostante l'unanimità dei voti nell'ultima sessione consiliare
La situazione del Paese richiama tutti a un grande senso di responsabilità. Positiva l’apertura della maggioranza all’opposizione. Il governo, dice il Psrs, si è reso conto di avere commesso degli errori ma, aggiungono Paolo Crescentini, Silvia Cecchetti e Alessandro Mancini, avremmo voluto una posizione politica più forte rispetto all’Italia. E’ ora di spingerci oltre, dicono. Intanto assicurano il massimo sostegno al Segretario agli esteri. Se il rapporto con l’opposizione è cambiato, dicono, gran parte del merito va ad Antonella Mularoni. Vanno messi in atto contromisure interne ed è urgente capire come stanno i conti pubblici. Non ci è piaciuto, sottolinea Mancini, il riferimento del Segretario alle finanze. Perché se, come ha detto, non dispone di dati aggiornati, non può sostenere che ci sono i soldi per pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici. Critici anche verso il confronto sulle dimissioni di Reggia. Il governo, dicono, non è riuscito a spiegare perché, dopo poco più di un mese, il Presidente di Banca Centrale se ne è andato. Non si può sostenere che l’emergenza è passata. I 50 milioni di sostegno al sistema bancario dimostrano l’esatto opposto. Intanto il Psrs chiede al governo se intende mantenere in vigore il decreto di urgenza che ha istituito la riserva obbligatoria dell’8% per le banche e anche, il risultato pratico della somma che era destina a sostenere il sistema bancario in carenza di liquidità.
Nel video l'intervista al Capogruppo Psrs, Paolo Crescentini.

Sonia Tura

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