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PUBBLICATO IL DECRETO n. 108 - Decadono prescrizioni e si rinnovano tutele sociali. In sei mesi erogati in Cig 10 milioni

Lonfernini guarda al futuro con fiducia: "Dobbiamo continuare a lavorare all'equilibrio fra tutele sociali e ripresa economica per scongiurare la riduzione dei posti di lavoro"

di Monica Fabbri
30 giu 2020

E' il Decreto più atteso perché sancisce, di fatto, la fine dell'emergenza. Decadono quasi tutte le restrizioni e relative sanzioni. Rimane solo l'obbligo della mascherina dopo 30 minuti di conversazione. Cadono i divieti ma si raccomanda un attento stile di vita: il virus, sebbene non abbia più colpito sul Titano, non è stato debellato ed è importante non vengano meno le cautele nei rapporti interpersonali, sul lavoro e più in generale nella vita quotidiana.

Al Decreto sugli allentamenti si affianca il rinnovo delle tutele sociali fino al 31 dicembre secondo la regola della verifica bimestrale con categorie e sindacati. La prossima sarà a settembre. Un milione e mezzo - da gennaio a giugno - le ore di Cassa Integrazione, per cui lo Stato ha erogato circa 10 milioni di euro più altri due per la parte contributiva.

Capitolo mobilità, in sei mesi si registra un +25% rispetto allo stesso periodo del 2019, con un picco a maggio di un +132% e una marcata discesa, a giugno, di un -14%. Prova – spiegano dalla Segreteria al Lavoro - che l'aver allungato i tempi delle tutele sociali ha dato ossigeno e tempo alle aziende, riducendo i licenziamenti. Il numero dei disoccupati, a giugno, registra un aumento del 32%. Tra i settori più colpiti il comparto turistico, con 140 occupati in meno, a maggio, in alberghi, bar e ristoranti. 160 in meno, invece, nel commercio. In controtendenza il manifatturiero: a maggio c'è stato un incremento di oltre cento dipendenti. Dati che evidenziano elementi confortanti in termini di prospettiva – afferma il Segretario al Lavoro Teodoro Lonfernini. “Abbiamo una zona che possiamo definire, rispetto al tempo che viviamo, confortevole. Ci dà la possibilità di lavorare a quell'equilibrio creato fin dall'arrivo della pandemia, non fermando la macchina produttiva ma facendo sì che potesse ripartire nell'immediato una volta superata l'emergenza. Un equilibrio delicato – ribadisce il Segretario – sulla parte di tutele sociali che si abbina ad una ripresa economica. Temo che se non riusciremo da qui al 31 dicembre a garantire quell'equilibrio, i dati diffusi dalla centrale Unitaria possano essere reali. Il nostro obiettivo – assicura - è scongiurare la riduzione di qualche centinaia di posti di lavoro”.

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