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TotoReggenza: tra i papabili Righi e Valentini per il Pdcs e Fabbri per Npr

L'elezione nella sessione consiliare di Marzo. Partita aperta e sullo sfondo diverse variabili. Libera chiede al Governo di evitare blitz per evitare l'impasse delle precedenti sedute

di Luca Salvatori
2 mar 2024
Nelle foto, da sinistra, Italo Righi, Pasquale Valentini e Rossano FabbriNelle foto, da sinistra, Italo Righi, Pasquale Valentini e Rossano Fabbri
Nelle foto, da sinistra, Italo Righi, Pasquale Valentini e Rossano Fabbri

Stando alla prassi, secondo gli equilibri interni alla maggioranza, l'indicazione della prossima coppia reggenziale, che verrà eletta nella sessione consiliare di marzo, spetta alla Democrazia Cristiana e a Noi per la Repubblica. In casa Dc, uno dei candidati 'naturali' è il Presidente Pasquale Valentini: non è mai stato Capitano Reggente nonostante sia in Consiglio ininterrottamente dal 1988 e ha ricoperto ruoli di Governo e istituzionali. Tuttavia ha già più volte rinunciato alla suprema magistratura per ragioni familiari. Altro nome in casa Dc, dato ad oggi per papabile è quello di Italo Righi: tre legislature alle spalle e un mandato reggenziale nel 2012. Per quel che riguarda Npr il primo nome che invece filtra dalle indiscrezioni è quello di Rossano Fabbri. Sullo sfondo dell'elezione dei prossimi Capitani Reggenti c'è però uno scenario politico non privo di variabili.

Prima fra tutte, i numeri risicati della maggioranza che in più occasioni non è riuscita a garantire il numero legale in aula ed ha dovuto accordarsi con le opposizioni per scongiurare l'ostruzionismo e approvare in tempi ragionevoli provvedimenti importanti come l'ultima legge di bilancio. C'è inoltre all'interno di Npr, il caso Psd, che con Alleanza Riformista, la formazione di Rossano Fabbri, ha ormai un rapporto da 'separati in casa' mentre si è accordato con Ps e Libera per correre insieme alle prossime elezioni. Libera che con un nota ha chiesto al Governo di "evitare blitz", aprendo il confronto fra maggioranza e opposizione sulla gestione dei lavori del Consiglio Grande e Generale di marzo, per evitare l’impasse delle sedute precedenti.





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