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Vertice in Prefettura, Ciavatta: "Serve dialogo, non alzate di testa". Santi: "Rispettosi dell'autonomia di San Marino"

Riapre a Rimini l'unità di crisi. Segretari ad Esteri e Sanità spiegano a Sindaco e Prefetto scelte e differenze fra le due realtà. Il Presidente della Provincia parla di incontro utile e produttivo

10 nov 2020
Sentiamo Roberto Ciavatta
Sentiamo Roberto Ciavatta

Nessuna marcia indietro. I Segretari agli Esteri e alla Sanità Luca Beccari e Roberto Ciavatta ribadiscono, nel vertice in prefettura, che le ridotte dimensioni del territorio sammarinese sono tali da rendere più facili i controlli su attività e persone. Oltre confine, però, resta alta la preoccupazione per il flusso di riminesi nell'Antica Terra della Libertà che, proprio nel nome di quella libertà e dell'autonomia di uno Stato sovrano, conferma le sue scelte, dettate non solo da valutazioni relative a controlli e sicurezza, ma anche economiche. 

Rispetto all'Italia, infatti, il Titano non può contare su aiuti europei, deve farcela da solo. Ieri, al tavolo presieduto dal prefetto Giuseppe Forlenza, c'erano Il Presidente della Provincia Riziero Santi, il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi, i rappresentanti dell'Ausl Romagna e quelli delle forze dell'ordine. Per San Marino, oltre ai Segretari Beccari e Ciavatta, il Direttore Generale dell'Iss Alessandra Bruschi e l'ingegnere Pietro Francioni in rappresentanza della protezione Civile.

“E' andata come doveva andare”, commenta Santi, “avevamo chiesto al Governo sammarinese un tavolo comune per monitorare la situazione, dato che il territorio è interconnesso”. C'è piena collaborazione: è stato infatti deciso che quel tavolo resterà aperto, giorno per giorno, anche con interlocuzioni informali”. “Abbiamo ribadito la volontà a cooperare e coordinarci – spiega il Segretario alla Sanità - con l'impegno a tenere attiva l'unità di crisi e a riconfrontarci per tutte le misure che dovremo applicare nelle prossime settimane in base all'andamento della situazione”. Nell'occasione Beccari e Ciavatta hanno spiegato “ragioni degli interventi, specificità e differenze fra Rimini e San Marino”. 

Un incontro che il Presidente della Provincia definisce “utile e produttivo” e in cui è stato usato il linguaggio della collaborazione e del confronto. “Quelli che usano altri toni – provoca– non erano al tavolo”. Nessuno ieri ha chiesto alla Repubblica di allinearsi sulle chiusure: “mai avuto questa presunzione” - assicura – “ siamo rispettosi dell'autonomia di San Marino che ci ha rappresentato una situazione problematica ma sotto controllo”. Una valutazione che va comunque fatta giorno per giorno e laddove ritenuto necessario, Santi si aspetta che le autorità assumano i provvedimenti del caso. “Ovviamente ci sono state delle alzate di tono, sia da parte sammarinese che italiana, al di fuori di quello che dovrebbe essere un rapporto fra amministratori e politici – commenta Ciavatta. “Quello che siamo chiamati a fare nell'interesse del nostro territorio, interconnesso, è comunicare e confrontarci e trovare ognuno nella propria specificità delle misure che siano comuni e che siano reciprocamente comprensibili. Serve il dialogo. Non le alzate di testa”.


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