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I vertici di Banca Centrale in Commissione Finanze

29 giu 2016
Commissione FinanzeI vertici di Banca Centrale in Commissione Finanze
I vertici di Banca Centrale in Commissione Finanze - Qualche momento di tensione in Commissione Finanze dopo l'annuncio della volontà della Reggenza di p...
Qualche momento di tensione in Commissione Finanze dopo l'annuncio della volontà della Reggenza di prendere parte ai lavori. Il capogruppo del PSD chiede spiegazioni alla Presidente, per quella che definisce una partecipazione inusuale, la risposta arriva direttamente dalla Reggenza a cui quell'aggettivo “inusuale” non piace. Ne scaturisce uno scambio di opinioni sostenuto nel quale i Capitani Reggenti ricordano le loro prerogative e spiegano che la volontà di presenziare è legata ai temi in agenda e alla segretezza della seduta. In calendario, infatti, c'era l'udienza dei vertici di Banca Centrale, per la prima volta insieme, Presidente e Direttore Generale, di fronte alla Commissione. Si volevano capire alcuni passaggi che riguardano la vita interna dell'organo di vigilanza: il licenziamento dell'ex capo degli ispettori, Andrea Vivoli, a cui sono seguite prese di posizioni contrastanti all'interno del Governo. Poi l'andamento economico di Banca Centrale, con un bilancio in pesante passivo. E ancora tutti gli aspetti legati alla nuova gestione in via del Voltone. Insomma temi importanti e delicati. Tutto rigorosamente a porte chiuse. Poco prima il Segretario alle Finanze, Giancarlo Capicchioni, era intervenuto sull'operazione Torre d'Avorio e il rating di Fitch. Ha assicurato che l'interesse della Guardia di Finanza riguarda soggetti italiani, residenti in Italia, soci o amministratori di società sammarinesi. “Un'azione – ha spiegato – in piena autonomia, dal momento che si tratta di contribuenti italiani che devono rendere conto alla loro amministrazione fiscale”. Sul rapporto Fitch, Capicchioni evidenzia la valutazione positiva sulle scelte adottate, l'apertura del sistema ecoomico verso l'esterno. “Soffriamo però – aggiunge - della mancanza di una spinta sufficientemente forte a superare gli ostacoli interni verso scelte più incisive e talvolta radicali”. Auspica un cambio di mentalità e una metabolizzazione del nuovo modello da parte del Paese, invoca una accelerazione sulle riforme che dovranno dare un nuovo equilibrio dell’assetto Paese. I dati del settore bancario mostrano una sofferenza, il settore è tuttora oggetto di una vasta fase di ristrutturazione ma deve ancora trovare un nuovo modello di business per stimolare la competitività. Il presidente della Commissione, Maria Luisa Berti, ha rassegnato le sue dimissioni per “motivi personali e lavorativi”, ha dichiarato, al suo posto è stato eletto, dopo tre votazioni, Massimo Cenci. Nessun candidato della minoranza per la vice-presidenza.
SB

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