
Gli italiani sono sempre più "riciclatori seriali" di regali. Una ricerca del Centro Studi di Confcooperative stima che una persona su due, circa 28 milioni di persone, ricicla a Natale i doni ricevuti e magari poco graditi.
E c'è chi addirittura li rivende online. Il risparmio complessivamente raggiunge i 3,5 miliardi di euro, 100 milioni più dell'anno scorso e 200 più del Natale pre-pandemia.Il riciclo di regali per Confcooperative diventa quindi "una tendenza quasi compulsiva dove si è sempre più portati a spendere per sè stessi che non per gli altri".
Un italiano su tre ha rivenduto almeno una volta un regalo non gradito; il 37% ritiene il regifting un’azione pratica e il 36% un’attività sostenibile; vestiti, scarpe, accessori insieme ad articoli per la casa e libri, fumetti e orologi, gioielli sono le categorie di regali più rivenduti.
Tra chi ha ricevuto un regalo non gradito lo scorso Natale, il 37% ha deciso di tenerlo e il 23% di regalarlo a qualcun altro. Aumenta però notevolmente la percentuale di chi ha deciso di rivenderlo (15%) rispetto a solo 5 anni fa (7% nel 2019), per un guadagno potenziale di circa €50.
Un certo “bon ton” impone di non rivendere i regali ricevuti anche se non graditi (per il 34%), sebbene questo aspetto abbia conosciuto una forte diminuzione rispetto al 2019, quando ben il 42% dichiarava che «non fosse carino» rivendere i regali ricevuti a Natale. Resta stabile, invece, chi non lo fa per la paura di essere scoperto (16%).
A volte è per egoismo, altre per necessità, in un'Italia dove si indebolisce il ceto medio e gli italiani in povertà sono circa 10 milioni.