Lo scenario mozzafiato, in casa, nella Città Eterna; la vittoria in semifinale contro le olimpioniche Walsh/Treanor. Sembrava tutto pronto per l’appuntamento con la storia di Marta Menegatti e Greta Cicolari, con la sola coppia svizzera a sbarrare la strada della finale. Il primo set vinto agilmente dalle azzurre, il secondo dalle elvetiche aiutate in parte dalla sorte. Due match ball sprecati per le padrone di casa, frenate anche dall’incauto DJ che fa risuonare prematuramente nelle casse l’inno di Mameli per la furia del CT Lissandro. Calo di tensione, partita persa. In finale ci vanno le svizzere che non ne giocavano una dal 2009, quando vinsero dopo essersi imposte proprio sulla coppia azzurra in semifinale. Ad attenderle le tedesche Goller/Ludwig, uscite vincitrici dalla sfida alla seconda coppia statunitense. Finisce con le lacrime azzurre, consce di un’opportunità che doveva essere colta. Di umore diverso il beach volley maschile che, indirettamente, festeggia. Già perché Nicolai – Lupo ottengono il pass per Londra per merito dei tedeschi Erdmann – Matysik che fanno fuori la coppia norvegese, regalando così un sogno olimpico ai due azzurri sottotono nel torneo capitolino (solo 25simi). In finale, comunque, ci vanno i brasiliani grazie alla straordinaria prestazione a tutto tondo di Alison, che in coppia con Emanuel Rego (3 mondiali vinti) trova un’altra coppia a stelle e strisce, dopo aver eliminato gli statunitensi Lucena – Fuerbringer. Anche senza un acuto alla voce medaglie, il bilancio per il volley azzurro è senz’altro positivo, visto che a 8 anni di distanza (era l’Olimpiade di Sydney) torna a fare il pieno di specialità rappresentate alla manifestazione sportiva per eccellenza. E chissà che a brillare con la medaglia al collo non sia, questa volta, proprio una coppia italiana.
Luca Pelliccioni
Luca Pelliccioni
Riproduzione riservata ©
