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Campi in sintetico: cancerogeni oppure no?

13 ott 2006
Campo in sintetico
Campo in sintetico
Il primo allarme lo aveva lanciato nel 2003 la Lega Nazionale Dilettanti, che sui campi in erba artificiale aveva rilevato cattivo odore e una colorazione anomala di scarpe, palloni e cute.
La stessa Lega investì delle risorse per provvedere ad alcuni esami che evidenziarono la presenza di composti indesiderati.
Cancerogeni o no? Lo sapremo a fine anno, quando il Ministero della Salute, in stretto contatto con una specifica commissione sui campi in erba sintetica, farà il punto. La valutazione del rischio comporta un processo articolato e controlli incrociati: quello che attualmente si conosce è la presenza di quantità di idrocarburi policlinici aromatici superiori a quelle che considerate tollerabili, in base alla norma che stabilisce i limiti di concentrazione. Andrea Gualtieri dell’Autority sammarinese sostiene che c’è, in generale la possibilità che questi idrocarburi possano in qualche modo creare disturbi per la salute di chi ha un attività prolungata su quel tipo di terreno. In particolare i polmoni, sarebbero soggetti ad una maggior sollecitazione dalle esalazioni di queste sostanze, ma per ora a San Marino non vi è stata alcuna segnalazione. Massimo Rossini della Direzione Sanitaria, aggiunge che i campi realizzati in Repubblica sono di ultima generazione e dunque è da escludere la loro tossicità.
Attualmente dunque i campi omologati dalla Federazione Gioco Calcio Italiana, e dalla Lega Nazionale Dilettanti rispondono a quelli che, oggi, sono i requisiti di legge. Stessa cosa per quanto riguarda i campi realizzati a San Marino. Ora occorrerà attendere la conclusione delle analisi del Ministero della Salute, che delibererà sulla tossicità dei tanti terreni di calcio, ma soprattutto delle migliaia di terreni di calcio a 5, che vede un numero sempre maggiore di praticanti e appassionati.

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