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Ferrari sempre più nella leggenda

15 ago 2004
Ferrari sempre più nella leggenda
All’Hungaroring ennesima doppietta Ferrari, sempre più nella leggenda. Archiviato matematicamente il 14esimo titolo costruttori e il quinto mondiale piloti consecutivo. Non ci sono più aggettivi per Michael Scumacher e la Ferrari. Ormai si è costretti a snocciolare solo numeri per raccontare la leggenda vivente della Rossa di Maranello. All’Hungaroring il pilota tedesco coglie il dodicesimo successo stagionale su tredici gran premi, dietro di lui Barrichello, ed è la settima volta nel 2004. L’ennesima doppietta, la 22esima della storia del binomio Michael- Rubens, regala al Cavallino il 14 esimo titolo costruttori della sua storia, il sesto consecutivo dell’era Schumacher. Nelle serpentine del circuito ungherese, come al solito, non c’è storia. Spazio solo al monologo rosso, a quella consueta piacevolissima noia che sta caratterizzando le ultime stagioni della F1. Gli unici brividi li regalano i doppiaggi, qualche motore che si rompe qua e là, il propulsore di Rubens che rimane in silenzio per qualche attimo prima del “formation lap”. La Ferrari, in assetto da gara, ha un passo superiore, la magra magiara del 2003 è solo un lontano ricordo. La novità di quest’anno è che le bridgestone con il caldo sono alla pari delle Michelin. L’unico posto possibile sul podio se lo aggiudica Alonso. Le briciole vanno alla Williams di Montoja, e alle due bar di Button e Sato, qualche punto anche per Pizzonia e Fisichella. Il successo di Schumi significa anche la conquista matematica del mondiale piloti; negli ultimi cinque Gp la vittoria finale rimane un discorso a due fra i piloti della Rossa. Al 90% sarà Schumacher a raccogliere il suo settimo sigillo mondiale, il quinto consecutivo con il Cavallino. Solo la matematica tiene ancora in corsa Rubens, distanziato in classifica di 38 punti.

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