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Sci: Federica Brignone vince SuperG "Bad Kleinkirchheim", quinta Nadia Fanchini

13 gen 2018
Federica Brignone
Federica Brignone
In Austria l'Italia dello sci punta fortissimo su Sofia Goggia, a farla esultare però è l'acuto di Federica Brignone. La milanese fa suo il SuperG di Bad Kleinkirchheim col tempo di 1' 09” 80, ottenendo, dopo quello nel gigante di Lienz, il suo secondo successo di questa Coppa del Mondo: messe in riga la svizzera Lara Gut e l'austriaca Cornelia Huetter, staccate di 18 e 48 centesimi. La dedica è ovviamente per Elena Fanchini, che ieri ha annunciato di doversi fermare per curare un tumore. E in onore della Fanchini brilla anche la sorella Nadia, quinta nel superG austriaco e seconda migliore azzurra.

La Brignone doma meglio di tutte le altre una neve non proprio ideale, forse motivo delle tante prove storte di giornata. A cominciare dalla Goggia, che scende col pettorale n°1 ma già nelle prime curve sbaglia tutto, chiudendo decima. E dopo di lei male pure la rientrante Lindsey Vonn, che sciupa tutto con un pessimo finale ed è 9a, e la capolista di specialità Tina Weirather, solo 7a. L'unica delle big a fare il suo dovere è la Gut, il cui 1' 09” 98 sembra un'ipoteca sulla vittoria.

Poi c'è una discesa incolore dell'azzurra Johanna Schnarf, solo 12a, ed ecco la Brignone. Che piazza l'affondo decisivo nell'ultimo tratto, nel quale recupera progressivamente terreno alla Gut e la beffa d'un soffio. Ed è proprio il crono in quell'ultimo tratto a renderla imprendibile: lì l'unica a far meglio di lei è la Huetter, che però nella parte alta era stata meno efficace ed è terza. Terza come la Brignone nella classifica di specialità, preceduta di 75 punti dalla Weirather e di 38 dalla Gut.

A Wengen invece è andata in scena la discesa libera maschile, nella quale lo svizzero Beat Feuz si è imposto sul norvegese Aksel Svindal e sull'austriaco Matthias Mayer. Feuz che è partito per primo e non troppo bene, rimediando con un'ottima performance nel tratto precedente l'ultimo salto. Per gli italiani 6° posto di Paris e 10° di Fill, mentre Innerhofer è caduto rovinosamente, ma apparentemente senza conseguenze.

RM

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