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La Fiorita a caccia del ribaltone, Tamburini pensa a qualche novità

Si riparte dall'0-1 per l'Engordany: possibile il passaggio al 4-2-3-1 e l'utilizzo di un falso 9.

di Riccardo Marchetti
4 lug 2019
il servizio del nostro inviato
il servizio del nostro inviato

Le fresche montagne d’Andorra rendono l’afa romagnola un lontano ricordo e La Fiorita può godersi il suo ultimo allenamento a pieni polmoni. Ci sono da sbloccare mente e gambe, in vista di un Engordany che a Serravalle ci ha messo qualcosina in più ma che tanto superiore non è. Giocando da Fiorita La Fiorita può giocarsela e allora il mantra della squadra è uno e uno solo, quello ripetuto da tutti da una settimana a questa parte: metterci più coraggio.

Si chiude con un po’ di giropalla e con Righini a far da playmaker per ambo i gruppi, magari indizio su qualche novità di formazione. L’Engordany è fisico, compatto e sa gestire il gioco ma ovviamente ha mostrato anche punti deboli e si dovrà far leva su di essi. Servono velocità e pressione, Tamburini stavolta vuole una Fiorita tutta gamba e medita qualche cambiamento. Nel modulo, col 4-3-3 che potrebbe diventare quel 4-2-3-1 marchio di fabbrica gialloblu in campionato. E negli uomini, con l’idea di piazzare un falso 9 al posto di Castellazzi per aumentare il dinamismo della manovra. Crescono le chance di titolarità di Hirsch, primo cambio dell’attacco.


Nel servizio le parole di Simone Loiodice, centrocampista La FIorita.

Dall'inviato ad Andorra


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