Logo San Marino RTV

Attorno alla Karnak, e a Marco Bianchini, in passato c’erano stati già alcuni episodi sospetti

16 gen 2012
Attorno alla Karnak, e a Marco Bianchini, in passato c’erano stati già alcuni episodi sospetti
Attorno alla Karnak, e a Marco Bianchini, in passato c’erano stati già alcuni episodi sospetti
Non solo problemi di esterovestizione per i titolari dell’azienda di Chiesanuova. Fecero scalpore le due molotov lanciate contro l’abitazione del titolare Marco Bianchini, in pieno giorno, nell’aprile 2010. Da subito furono lette come un atto intimidatorio nei suoi confronti, ma le indagini non chiarirono granché. All’epoca era anche titolare della finanziaria Fingestus, in liquidazione volontaria, e legato alla società di autonoleggio MB Class (dove MB erano proprio le sue iniziali), a sua volta in liquidazione d’ufficio, per inadempienze amministrative e fiscali. La società finì nell’occhio del ciclone quando il suo amministratore, Bruno Platone, venne arrestato a Bologna nell’ambito dell’operazione “Vulcano”, la prima a svelare il fenomeno del racket in Emilia Romagna e la presenza della criminalità organizzata a San Marino, nella fattispecie camorra, e i legami tra Vallefuoco e la finanziaria Fincapital. La concessionaria, ma anche la Fingestus, pare figurassero proprio tra le banche e le finanziarie citate nella lettera di dimissioni dei vertici di Banca centrale, Biagio Bossone e Luca Papi.
E della Fingestus si torna a parlare nel maggio 2010, durante il processo sul giro di auto di lusso, dove imputato per appropriazione indebita era Flavio Pelliccioni, oggi in carcere per l’operazione “Il principe e la scheda ballerina”. Non aveva onorato i contratti di leasing per un certo numero di auto di lusso. In questa inchiesta erano emersi anche i collegamenti tra Pelliccioni e Roberto Ceccarelli, 46enne, ucciso a Roma in un agguato lo scorso aprile e conosciuto come “il sammarinese”: anche per lui si ipotizzava un giro di auto di lusso.

Annamaria Sirotti/Francesca Biliotti

Riproduzione riservata ©