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Brindisi: un sospetto sarebbe stato individuato da una telecamera - ESCLUSIVA INTERVISTA AL SINDACO

19 mag 2012
Brindisi, attentato contro scuola Falcone Morvillo. Morta studentessa, sei ragazzi graviAttentato Brindisi: l'intervista al Sindaco
Attentato Brindisi: l'intervista al Sindaco - -
Un'esplosione si è verificata di fronte all'Istituto superiore per il turismo di Brindisi provocando la morte di una ragazza e ferendo altri cinque studenti che stavano entrando a scuola. Un'altra studentessa sarebbe in gravissime condizioni all'ospedale. L'esplosione sarebbe stata provocata da tre bombole di gpl posizionate su un muretto adiacente la scuola. Le prime ipotesi avanzate parlano di un'azione senza precedenti della criminalità organizzata alla vigilia dell'anniversario dell'attentato a Giovanni Falcone. L'Istituto, intitolato al magistrato e alla moglie uccisi dalla mafia nel 1992, si trova a poca distanza dal palazzo di giustizia. In mattinata una manifestazione antimafia sarebbe dovuta passare proprio davanti alla scuola dove è avvenuto l'attentato.
Nel video l'intervista al sindaco di Brindisi Mimmo Consales.

6.34 - Bandiere a mezz'asta negli edifici istituzionali per 3 giorni. Lo ha deciso il premier Monti
06.00 - Non si esclude alcuna pista: mafia, terrorismo, il gesto di un pazzo. Un sospetto sarebbe stato individuato da una telecamera.
19.57 - Prof. di Melissa: scena apocalittica
"Sono arrivata pochissimi minuti dopo sul posto e mi sono trovata davanti a questa scena apocalittica. Ho preso una ragazza che era coperta di ferite, l'ho aiutata ad allontanarsi": è la testimonianza di una insegnante della scuola Morvillo-Falcone, della classe di Melissa Bassi, la ragazza morta questa mattina nell'attentato di Brindisi, affidata al sito di IlSussidiario.net. "Melissa era bella, Melissa era dolce, e aveva i capelli rossi", ripete fra le lacrime la professoressa di italiano, che ha preferito restare anonima - riferisce il sito - "ma cose come questa non devono capitare a nessuno". "Oggi per me era il giorno libero, ma stavo andando a scuola lo stesso perché avevo alcune cose da sbrigare - racconta -. Ero in bicicletta, mi trovavo sulla bretella che collega la strada principale a quella della scuola quando ho sentito questo botto terribile, questo scoppio". "Hanno voluto colpire le ragazze - aggiunge -: l'ora in cui è stata fatta esplodere la bomba, il posto in cui è stata messa, tutto pensato per uccidere. Quello dove si trovava l'ordigno era un punto di passaggio obbligatorio per le ragazze che arrivavano da fuori Brindisi, molte erano fuori sede e scendevano dal bus che le accompagnava per entrare in scuola passando di lì. Hanno scelto il punto esatto, l'angolo obbligato dove dovevano passare, dove potevano fare il male". Non ha spiegazioni, l'insegnante di Melissa, ma si interroga, come tutti, su cosa abbia potuto spingere a un gesto così atroce. "Certamente non è qualcosa che ha a che fare con il nostro istituto - commenta - le nostre ragazze sono tutte ragazze tranquille, non sono ragazze facinorose o magari impegnate in qualche schieramento politico. Niente di tutto questo, niente. Può essere opera di uno squilibrato che magari aveva conosciuto una delle ragazze, che voleva vendicare qualche torto...". Poi ci ripensa, in una lucida concitazione: "No, uno squilibrato non può mettere in atto quello che è stato fatto oggi. Noi veniamo da lì, dalla scuola, abbiamo visto il tabellone distante 500 metri dalla scuola completamente sventrato… Questa non è una bomba che può fare uno squilibrato, tre bombole di gas congegniate in quella maniera… No, quella è una ipotesi da scartare, non ci crediamo proprio, chi ha fatto questo è certo uno squilibrato, ma uno che è dentro a questo tipo di cose, uno che sa come fare e piazzare le bombe". Ora però ci sono le ragazze da aiutare, non solo quelle ferite nel corpo, ma anche quelle scioccate da quanto accaduto. "Sono tutte qui - diceva a poche ore dallo scoppio - stanno cercando di farsi compagnia alcune sono venute apposta a trovare le compagne. Noi docenti le stiamo aiutando".

19.52 - Violante: matrice non sembra mafiosa
"E' la prima volta che viene colpita una scuola ed è stato fatto con un ordigno letale, ma per alcuni aspetti rudimentale. La mafia pugliese, avendo trafficato in armi all'epoca della guerra della ex Jugoslavia, dispone di esplosivo in notevole quantità". Così Luciano Violante, ex presidente della Camera ed ex presidente della Commissione Antimafia, ha commentato questa sera ad Aosta l'attentato di Brindisi. "Non sembrerebbe dunque - ha aggiunto - un attentato ascrivibile alla mafia pugliese, ma i punti interrogativi vanno spesi tutti. E tutto questo non ci deve far dimenticare che qualcuno oggi ha pensato di uccidere dei ragazzi in quel modo, é questa la tragedia".

19.50 - Napolitano, Monti: massima fermezza contro eversione
Prima la gambizzazione dell'Ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, a Genova. Poi l'esplosione di tre bombole gpl davanti a una scuola di Brindisi che uccide una ragazza di 16 anni e ferisce altre dieci persone. Sono due gli attentati che, avvenuti nel giro di due settimane, alla vigilia del voto e nel mezzo di una crisi politica nazionale e di un terremoto finanziario europeo senza precedenti, precipitano il Paese nell'incubo terrorismo. Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e il premier, Mario Monti, negli States per il G8, assicurano una tempestiva mobilitazione delle istituzioni e un forte "contrasto nei confronti di ogni focolaio di violenza eversiva". Si risponderà con la "massima fermezza", rimarca Monti, contro ogni tipo di criminalità. Il Paese, è il loro appello, deve dare una risposta unitaria. Partiti, studenti, cittadini e associazioni si mobilitano in tutta Italia con sit-in, manifestazioni di piazza e bandiere a mezz'asta ovunque, come chiesto dal governo. E' da tempo che l'Esecutivo lancia 'allarme rosso' sul terrorismo. Il capo della Polizia Antonio Manganelli ne parla in un'audizione alla Camera il 22 febbraio scorso. Puntando il dito però sugli anarco-insurrezionalisti ('Sono pronti a uccideré). Poi è Mario Monti che in un'altra audizione, sempre il 22 febbraio al Copasir, dice che bisogna riorganizzare i servizi segreti per far fronte terrorismo nazionale e internazionale, criminalità organizzata, attacchi cybernetici, speculazione finanziaria. E un primo passo si fa l'11 maggio: l'ambasciatore Giampiero Massolo diventa nuovo direttore del Dis. Mentre Gianni De Gennaro, già capo della Polizia ai tempi del G8 di Genova, diventa sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Servizi. Anche Napolitano il 9 maggio, Giorno della memoria delle vittime del terrorismo, mette in guardia sull'eversione. La tragedia "non si ripeterà - assicura - nemmeno in forme di bieca e micidiale farsa". La vigilanza, afferma, "sarà categorica". Nessuno si illuda "di intimidire lo Stato". La tragedia, però, si ripete e le forze politiche si interrogano sulla necessità di spostare di più l'attenzione sui temi della sicurezza, oltre che su quelli economici che affliggono del Paese. "Bisogna potenziare l'intelligence", reagisce il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, che riferirà sull'attentato martedì prossimo al Senato. E' un "fatto anomalò, assicura, che non ha la "tipologia di un fatto di mafia". Ci sono coincidenze che "fanno riflettere", incalza il Guardasigilli Severino. Ma individuare ora una pista da seguire, come conferma anche Monti, sembra prematuro. Molti partiti, intanto, sinora divisi su temi economici e di giustizia, serrano le fila e si interrogano sulla matrice dell'attentato. Per Bersani, Casini, Alfano e Di Pietro è giunto il momento di parlare con una sola voce e di "ammainare le bandiere di parte". La reazione della politica, sostengono, deve essere unitaria. E' un fatto senza precedenti, osservano, bisogna alzare la guardia, mafia o terrorismo che sia. Concordano i presidenti delle Camere, Gianfranco Fini e Renato Schifani, che chiedono di far subito piena luce per assicurare al più presto i responsabili alla giustizia. In molti, poi, parlano di "copione già visto", come Romano Prodi. E il confronto con le stragi del '93, quando l'Italia viveva una crisi politica altrettanto intensa, diventa un 'leitmotiv'. Anche se mai prima d'ora, precisa Nichi Vendola di Sel, un criminale "aveva ordito una strage di ragazzini". Il fatto che l'esplosione sia avvenuta nel ventennale della strage di Capaci, a Brindisi, dove stava per passare una carovana anti-mafia di 'Libera', in una scuola intestata a Falcone e a Morvillo non può essere, però, per molti una semplice coincidenza. "Da tempo ci si aspettava una bomba come questa - commenta Beppe Grillo - era nell'aria elettrica come prima di un temporale".

19.36 - Don Ciotti: trasformare paure in speranza
"E' ora di trasformare le paure in speranza: lavoro, sostegno alle famiglie, democrazia". Lo ha detto don Luigi Ciotti, presidente di Libera, parlando dal palco in piazza Vittoria a Brindisi dove si è appena conclusa la manifestazione organizzata contro l'attentato di stamane all'istituto professionale 'Morvillo Falcone'. "Non dimenticate - ha detto ancora don Ciotti alla folla - che gli assassini sono qui e ci stanno vedendo anche attraverso la tv". Il fondatore di Libera ha sottolineato quale deve essere il ruolo della scuola. "Una scuola - ha detto - dove si parla della democrazia, e la democrazia si fonda su due gambe, la giustizia e la dignità umana. Poi c'é la terza gamba, che si chiama responsabilità. Dobbiamo assumerla anche noi, di più". E poi don Ciotti ha concluso con un appello: "Questi ragazzi sono meravigliosi, non prendiamoli in giro".

19.33 - Cancellieri: no ripercussioni su voto
L'agguato di Brindisi "non avrà ripercussioni sul voto" di domani e lunedì. Lo ha detto il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri rispondendo ai cronisti all'uscita della Prefettura di Brindisi. "Per i ballottaggi - ha concluso - non cambia nulla".

19.32 - Cancellieri: 200 uomini sul territorio
Il governo ha già mandato a Brindisi 200 uomini di polizia e carabinieri, 100 per il controllo del territorio e 100 per le indagini. Lo ha detto il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri uscendo dalla Prefettura di Brindisi. Il ministro ha anche ribadito che allo stato "tutte le ipotesi sono buone" e ha sottolineato di essere venuta a Brindisi per portare "la solidarietà del governo, del presidente del Consiglio Mario Monti e del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano".
19.30 - Monti: presto per dire matrice
'Le indagini non consentono assolutamente a questo stadio di pronunciarci'' sulla matrice dell'attentato di Brindisi. Lo ha detto il premier Mario Monti, da Camp David.
19.28 - Asl: Veronica stabile
"La ragazza trasferita presso il presidio ospedaliero Vito Fazzi di Lecce è in condizioni stabili". Lo rende noto il direttore generale dell'Asl di Brindisi, Paola Ciannamea, a proposito di Veronica Capodieci, la più grave delle ragazze ferite oggi nell'attentato a Brindisi.

19.13 - Bandiere a mezz'asta in tutta Italia
La presidenza del Consiglio dei Ministri ha disposto, in segno di lutto per i tragici eventi di Brindisi, l'esposizione a mezz'asta delle bandiere nazionale ed europea sugli edifici pubblici dell'intero territorio nazionale da sabato 19 fino a lunedì 21 maggio. Lo si apprende in ambienti del governo.

19.11 - Profumo: lunedì tornare a scuola
Lunedì bisogna tornare a scuola per trasmettere il "fortissimo segnale" che la scuola serve ad aiutare soprattutto chi ha paura: "Lo Stato - ha detto - deve vincere, lo Stato non può perdere". Lo ha detto il ministro dell'istruzione, Francesco Profumo, sul palco in una affollatissima piazza della Vittoria a Brindisi. All'avvio del discorso del ministro si è levata dalla piazza qualche contestazione, che il sindaco, Mimmo Consales, ha sopito, urlando nel microfono che si trattava di "contestazioni inutili" dinanzi al sangue delle vittime. L'intervento di Profumo è stato preceduto da quello del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e del presidente della Provincia, Massimo Ferrarese. Ci sono i segretari generali di Cgil e Uil, Susanna Camusso e Luigi Angeletti, il sottosegretario Manlio Rossi Doria, il vicepresidente della Camera dei deputati Rocco Buttiglione, il presidente dell'associazione 'Libera', don Luigi Ciotti.

18.49 - Grasso: aperte tutte le ipotesi
Sull'attentato di Brindisi "sono aperte tutte le ipotesi investigative". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso sottolineando che "qualunque sia la matrice dell'attentato, si tratta di un atto terroristico nel senso che è diretto a colpire persone innocenti e in maniera indiscriminata".

18.15 - Figlia Riina vice nel brindisino da qualche settimana
Da circa due settimane, secondo quanto si è appreso, la figlia di Totò Riina, Maria Concetta, 34 anni, si è trasferita - insieme al marito Toni Ciavarello e ai figli - da Corleone a San Pancrazio Salentino, un comune di diecimila abitanti in provincia di Brindisi. Il marito si sarebbe trasferito qualche settimana prima della moglie per trovare casa. Lo scorso anno la primogenita del boss era stata eletta nel consiglio d'istituto della scuola elementare "Finocchiaro Aprile" di Corleone, frequentato dai figli. Un episodio che aveva suscitato parecchie polemiche, seguite a quelle di 17 anni prima, quando Maria Concetta, che allora frequentava il quarto anno del liceo classico di Corleone, era stata eletta come rappresentante degli studenti.

18.16 - Viaggio della carovana antimafia non si ferma
Il viaggio della Carovana antimafie, in arrivo proprio oggi a Brindisi, continua: lo hanno annunciato il coordinatore, Alessandro Cobianchi, e il presidente nazionale dell'Arci, Paolo Beni. "Né questo terribile attentato, né altre intimidazioni - hanno spiegato - potranno fermare l'impegno dell'Arci e di tutte le cittadine e i cittadini che si battono per un Paese finalmente liberato dalla criminalità organizzata". Cobianchi e Beni hanno espresso "solidarietà e vicinanza" alle persone coinvolte nell'attentato, per il loro "immenso dolore". La decisione di portare avanti l'attività della Carovana antimafie é stata presa "nonostante già nelle precedenti tappe in territorio pugliese avessero ricevuto preoccupanti intimidazioni. Resta tra gli altri confermato anche l'evento che si terrà in un terreno confiscato in un quartiere ad alta densità mafiosa. Non può non colpire il salto di qualità militare delle mafie pugliesi che quest'atto atroce segna. L'orario di esplosione delle bombe (che coincide con quello di ingresso a scuola) era programmato per la strage. L'Istituto è inoltre vicino alla sede del tribunale e della Cgil, partner della carovana".

18.11 - Ministro Profumo in ospedale da feriti
Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, assieme alla collega Cancellieri, si è recato all'ospedale Perrino di Brindisi per far visita agli studenti feriti durante l'attentato di stamani. Intanto, nella città pugliese sta arrivando anche il sottosegretario all'Istruzione, Marco Rossi Doria, che parteciperà al corteo organizzato dagli studenti. In serata Profumo ripartirà per Roma.
17.42 - Papà Selena: non ho potuto soccorrere le amiche
"Selena ha sentito un boato ed é caduta per terra. Poi ha visto le sue amiche sanguinanti, ma non poteva alzarsi per soccorrerle". Lo racconta il padre di Selena, Vito Greco, di poco fuori alla sala d'attesa del reparto di chirurgia plastica dell'ospedale Perrino di Brindisi. Ai familiari stamane era stato riferito di recarsi in ospedale perché il bus che aveva condotto da Mesagne a scuola le ragazze aveva avuto un incidente. Ma Selena aveva già contattato i suoi, non riuscendo a parlarci. E' caduta la linea. Loro avevano richiamato, ma senza esito. "Mia figlia - aggiunge - ha ustioni di secondo e terzo grado sul viso e in settimana si deciderà come operarla. Selena ha ancora il boato nelle orecchie. Poi non ha capito più nulla".
17.05 - Forum giovani: rabbia ma non paura
Il Forum Nazionale dei Giovani esprime la sua forte condanna per l'attentato di Brindisi e manifesta la sua più profonda vicinanza alle famiglie colpite. "Colpire una scuola significa colpire tutti noi - afferma il Consiglio direttivo - aspettiamo di conoscere dagli inquirenti la matrice di questo terribile e sconvolgente attentato ma gli infami che mettono una bomba davanti ad una scuola intitolata a Falcone, a vent'anni dall'anniversario della sua morte, meritano di essere consegnati alla giustizia al più presto"."Noi non abbiamo paura di queste persone - prosegue il Forum dei Giovani - l'antimafia è uno dei nostri valori e le bombe non fermano questa nostra convinzione"."Provoca ancora più rabbia il fatto che l'attentato sia avvenuto proprio nel giorno in cui a Brindisi fa tappa la Carovana della legalità e che l'attentato avvenga a pochi giorni dalla partenza della Nave della legalità - conclude il Forum - restiamo sempre più convinti che la coscienza civica manifestata attraverso queste iniziative, che coinvolgono decine di migliaia di ragazzi, siano la migliore forma di mobilitazione contro la mafia partendo dalla sensibilizzazione delle coscienze dei più giovani. Il nostro appello va alle istituzioni e alla società civile, che siano in questo momento unite nel dolore ma anche nel dare una ferma risposta senza tentennamenti a chi semina il terrore nel paese volendo deliberatamente colpire dei ragazzi, presente e futuro della nostra società".
17.02 - Selena: "ho visto la morte in faccia"
Selena e Melissa andavano in classe insieme, la seconda A dell'indirizzo servizi sociali e "da grandi" volevano fare le assistenti sociali. Al capezzale di Selena si alternano, dopo aver indossato i camici verdi, le amiche di classe e la mamma che non la lascia un attimo. "Non si può vivere più - dice la donna - uno manda un figlio a scuola e poi...". "Mia figlia mi ha raccontato - dice ancora la donna - che era scesa dal pullman e dovevano entrare a scuola, improvvisamente si è sentita spingere e ha pensato che una macchina l'avesse investita, poi si è vista a terra. Si è alzata e ha visto le sue amiche sull'asfalto, ustionate, tutte nere e non le ha toccate". "E' entrata a scuola e si è accorta - dice ancora la donna - che il suo pantalone bruciava e si è buttata l'acqua addosso ovunque". "E ora? - si chiede la mamma di Selena - ora Melissa non c'é più, ieri era a casa mia e ora non c'é più. Peccato per quella piccina, figlia unica era, e come la tenevano quei genitori, come una principessa".

16.55 - Procuratore Lecce: nessuna rivendicazione
Motta ha fatto qualche dichiarazione a conclusione della riunione in prefettura di coordinamento delle indagini. La pista del terrorismo internazionale - ha detto Motta - "é un'ipotesi non accreditabile sulla base di elementi oggettivi". "Sino a quando - ha concluso - non abbiamo degli elementi che consentano una lettura tranquilla, io mi asterrei da valutazioni che possano creare ulteriore allarme".

16.42 - Procura di Lecce: potrebbe non essere mafia
"Le organizzazioni mafiose locali - ha spiegato Motta - sono alla ricerca di un consenso sociale. Sarebbe un atto in controtendenza perché sicuramente aliena qualsiasi simpatia nei confronti di chi lo ha commesso". Motta ha aggiunto di non credere che l'obiettivo vero dell'attentato fosse il palazzo di giustizia di Brindisi, distante poche decine di metri dal luogo dell'attentato e che l'obiettivo fosse invece proprio la scuola.

16.25 - Profumo: colpire la scuola è colpire l'Italia
"Siete invece la parte più importante di una grande comunità sulla quale potete contare, a partire dai vostri insegnanti e dal personale che lavora nella scuola. Sulla forza e sulla salvezza di questa comunità che ha in voi il suo futuro potrete fare affidamento affinché domani questi sentimenti possano lasciare il posto alla speranza e alla fiducia. Speranza che il Paese nel quale vivete diventi sempre più a vostra misura e sempre meno ceda spazio a illegalità e violenza". Annunciando che nei prossimi giorni si lavorerà ad una serie di iniziative Profumo conclude: "Vi dimostreremo che i terribili fatti di oggi sono un segno di debolezza e non di forza di chi li ha compiuti. Vedrete che non sarete lasciati soli".

16.21 - Ragazza ferita: e noi che centriamo?
"E noi che cosa c'entriamo?": é la domanda che una delle ragazze ferite ha fatto parlando col direttore sanitario della Asl di brindisi, Graziella Di Bella, parlando con lei delle possibili ipotesi sui responsabili dell'attentato. Lo ha detto la stessa dott.Di Bella, intervistata da Sky Tg24. Il direttore sanitario ha detto anche che le ragazze ferite non sanno ancora che la loro compagna Melissa Bassi è morta.

16.20 - Procura di Lecce. Potrebbe non essere mafia
"Potrebbe non essere una organizzazione mafiosa" ad aver compiuto l'attentato dinanzi alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi che ha provocato un morto e diversi feriti. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, parlando con i giornalisti al termine della riunione in Prefettura.

15.59 - Profumo: ci hanno colpiti al cuore
"Ci hanno colpito nella cosa che ci sta più a cuore: la scuola, i nostri giovani, un luogo di democrazia". Lo ha dichiarato il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, dopo la riunione in prefettura a Brindisi del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. "Il governo - ha aggiunto - sta lavorando per avere al più presto gli elementi per valutare le origini dell'attentato".

15.46 - Ministro Profumo incontra presidi città
Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo sta incontrando i presidi delle scuole di Brindisi. L'incontro, secondo quanto si apprende da fonti ministeriali, si svolge nell'istituto Majorana che è stato scelto dal ministro e dalla delegazione che lo accompagna come "base" per questa visita nella città pugliese.

15.33 - Rita Borsellino: provo rabbia e dolore
"Qualunque sia la matrice delle bombe di Brindisi, è stato colpito il cuore della lotta per la legalità, la scuola". Lo ha detto Rita Borsellino, relatrice per il gruppo S&D in commissione speciale contro mafie e crimine organizzato del Parlamento europeo. "Provo profondo dolore per le giovani vittime, ma anche grande rabbia e sdegno per questo vile attentato - continua - Adesso, noi tutti, istituzioni e cittadini, dobbiamo tenere alta l'attenzione e stringerci intorno ai valori su cui si fonda la nostra democrazia". "Bisogna fare al più presto luce su quanto accaduto, assicurando verità e giustizia. - conclude - E proseguire con maggiore forza in quel cammino di lotta per la legalità di cui le scuole sono il motore".

15.33 - Cancellieri sta partendo per città pugliese
Il ministro del'Interno, Annamaria Cancellieri, si sta recando a Brindisi "per portare la solidarietà e vicinanza propria e del governo ai familiari delle vittime e all'intera cittadinanza coinvolti nel grave attentato di questa mattina". Lo rende noto il Viminale. Lunedì mattina il ministro Cancellieri sarà nuovamente a Brindisi per presiedere un vertice con i responsabili nazionali e locali delle Forze dell'ordine e della magistratura.

15.15 - Manganelli: pista passionale inverosimile
La pista passionale, ossia la possibile reazione di un innamorato respinto da una delle studentesse dell'istituto, all'origine dell'attentato di Brindisi "mi sembra poco verosimile". Lo ha detto a Sky Tg24 il Capo della Polizia Antonio Manganelli. "Mi pare - ha proseguito commentato una delle voci che stanno emergendo in queste ore - una vicenda un po' troppo strutturata per essere ricondotta a un fatto soltanto emotivo. Comunque non daremo tregua a chi ha compiuto questo atto criminale".

14.50 - Sospesa notte musei in tutta Italia
Sospesa in tutta Italia la Notte dei Musei prevista per questa sera. Lo ha deciso il ministro dei beni culturali Lorenzo Ornaghi in seguito all'attentato di Brindisi

14.47 - Melissa, figlia unica, genitori distrutti
Era figlia unica Melissa Bassi, di Mesagne (Brindisi), la studentessa sedicenne morta nell' attentato dinamitardo compiuto stamani davanti alla scuola 'Morvillo Falcone' in viale Aldo Moro, a Brindisi. Il papà di Melissa è un operaio, fa il piastrellista, e la mamma è una casalinga. "Era figlia unica - racconta il sindaco di Mesagne, Franco Scoditti, dopo aver incontrato i genitori - e ovviamente era una ragazza molto amata e coccolata, era la gioia di questi genitori che vivevano per lei". "Il papà e la mamma della ragazza sono tornati a Mesagne dopo essere stati nell'obitorio dell'ospedale di Brindisi e ora - racconta il sindaco - sono nella loro casa, distrutti dal dolore. Quando li ho incontrati non sono riuscito purtroppo a trovare parole di conforto".

14.46- Vendola. Da Monti sgomento e rabbia
"E' un momento - ha continuato Vendola - in cui tutte le istituzioni devono stringersi attorno ai famigliari delle persone colpite, tutte le istituzioni devono stringersi a difesa della convivenza civile, a difesa del sentimento di umanità che oggi è stato ferito da un evento delittuoso che definire bestiale è un eufemismo". Vendola ha parlato con i giornalisti assiepati davanti all'ospedale Perrino di Brindisi, dove il presidente ha incontrato i famigliari delle persone colpite dall'attentato.

14.43 - Sindaco: risposta di civiltà a vigliacchi
"Brindisi darà una risposta di civiltà a questi vigliacchi che hanno violato la culla della democrazia, del futuro: la scuola, i nostri giovani". Lo sottolinea il neosindaco, Mimmo Consales, a proposito della manifestazione organizzata per stasera insieme con l'amministrazione provinciale. "Coloro che hanno eseguito questo gesto vile - aggiunge Consales - vedranno dai nostri giovani la prima grande reazione. E' da loro che partirà la risposta più forte. Questa città ha già conosciuto momenti cupi e violenti e solo grazie al lavoro dello Stato la democrazia si è affermata. Ancora un volta siamo chiamati a reagire. A poche ore dall'attentato, non solo Brindisi ma l'Italia intera sta testimoniando la sua vicinanza alle famiglie dei ragazzi colpiti da questa barbarie".

14.28 - Emergency: atto di guerra
Emergency "é sconvolta dagli avvenimenti di questa mattina a Brindisi. L'attentato alla scuola è un atto di guerra esattamente come altri che abbiamo visto nei paesi dove lavoriamo. Come in quei paesi, anche in Italia sono state colpite persone innocenti". Lo afferma l'ong in un comunicato. "Emergency - precisa - è vicina a loro, alle loro famiglie e alla città. Mentre aspettiamo che gli inquirenti facciano luce sui fatti, il nostro pensiero va anche a tutte le persone che nelle ultime settimane in quel territorio sono state vittime di minacce e intimidazioni perché impegnati a difendere la legalità".

14.24 - Fitto: istituzioni alzeranno la guardia
"Un gesto vile e inaccettabile che va condannato ancora di più quando è rivolto ai giovani studenti che stanno costruendo il loro futuro. Occorre far piena luce su quanto accaduto, certo che la legalità dei brindisini, salentini e italiani non si arrende di fronte a questi deprecabili episodi". Lo dichiara in una nota l'ex governatore della Puglia Raffaele Fitto (Pdl). "Lo sdegno in queste circostanze deve lasciare spazio alla determinazione che le istituzioni e la classe dirigente di certo sapranno alzare ancora di più la guardia contro ogni illegalità. Sento di essere vicino alle famiglie dei ragazzi colpiti e a tutta la città di Brindisi e rivolgo un ringraziamento alle forze dell'ordine e alla magistratura che stanno lavorando per risalire agli autori di questa infame vicenda", conclude il parlamentare.

14.20 - In prefettura procuratore Pietro Grasso
Il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, è arrivato poco fa in prefettura a Brindisi per partecipare alla riunione del Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico al quale partecipano i vertici delle forze dell'ordine e della magistratura ed è presieduto dal prefetto, Nicola Prete. Nella riunione si farà il punto sulle indagini riguardanti l'attentato alla scuola 'Morvillo Falcone'.

14.12 - Mafia: Caruso e Grasso: servono più uomini e risorse
La lotta alla criminalità organizzata passa anche per la confisca e il riutilizzo dei beni e delle aziende che vengono sequestrate alla mafia. E per rendere questo passaggio sempre più efficace servono uomini e risorse. Il procuratore antimafia, Piero Grasso, e il direttore dell'agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata lo hanno detto con forza a Milano alla firma della convenzione fra l'università di Palermo e la Cattolica per un corso di alta amministrazione per gli amministratori giudiziari di aziende e beni sequestrati. Non è un caso che il corso si tenga a Milano dato che la Lombardia è la quinta regione per beni mobili e immobili sequestrati, la terza per numero di aziende dopo Sicilia e Campania. Detto in numero significa 818 beni immobili sequestrati in Lombardia al primo aprile e 207 aziende. L'attenzione è "massima". ha assicurato il procuratore della Repubblica Edomondo Bruti Liberati, anche "in vista dell'Expo". E quindi, ben vengano - ha aggiunto la presidente del Tribunale Livia Pomodoro - giovani con la giusta formazione, anche manageriale. "L'agenzia non ha queste professionalità" ha sottolineato Caruso spiegando che ci sono alcuni nodi importanti da sciogliere. Uno riguarda i soldi, l'altro il personale. Per riuscire a garantire il riutilizzo a fini sociali di tutti gli immobili bisogna "evitare l'autofinanziamento dell'agenzia", perché così gli immobili più appetibili devono essere "messi a reddito", il 60% è sotto ipoteca e quindi all'utilizzo sociale resteranno "solo i ruderi". E poi c'é il problema delle risorse umane, delle circa 60 persone che lavorano nell'agenzia - ha proseguito il direttore - solo 7 hanno dato il loro sì condizionato a rimanere. "Il problema essenziale sono le risorse umane e le risorse" ha sintetizzato Grasso, che ha partecipato alla firma della convenzione prima di volare a Brindisi. Grasso ha parlato dei tempi "biblici" per arrivare dal sequestro alla confisca, invitando ad aprire una sezione autonoma misure di prevenzione "in tutta Italia". Ha sottolineato le difficoltà nella gestione delle aziende sequestrate a cui "le banche chiudono i rubinetti che prima erano apertissimi ai mafiosi". E ha aperto alla possibilità di vendere immobili confiscati "non per sminuire l'etica" dell'utilizzo sociale, ma perché "ci sono beni che è impossibile destinare all'utilizzo sociale". Ha sottolineato le difficoltà di organico "non solo dell'agenzia". "Abbiamo la ricetta - ha concluso -. Dobbiamo trovare il modo di applicare la terapia fino in fondo".

13.53 - Studenti in piazza con fazzoletti bianchi
In piazza, davanti ai Comuni, con fazzoletti bianchi e striscioni che avvertono "qualsiasi cosa farete, non ci fermerete": è questa la risposta degli studenti all'attentato di stamani a Brindisi. "Siamo scossi, pieni di dolore e rabbia per ciò che è accaduto", dicono l'Unione degli universitari e la Rete degli studenti che hanno promosso la mobilitazione. "Si è scelto per la prima volta di attaccare una scuola, simbolo di democrazia, presidio dei valori che la nostra Costituzione vuole portare avanti. Non era mai accaduto nel nostro paese, vessato dalla mafia e dalle stragi terroristiche, un attacco di questo tipo, a pochi giorni dal ventennale della morte di Falcone e Borsellino, in una scuola dedicata a Francesca Morvillo e Giovanni Falcone, proprio all'arrivo della Carovana antimafia. Troppe coincidenze - fanno notare gli studenti - ci riportano a pagine oscure del nostro Paese su cui non si è mai fatta chiarezza". "Vogliamo reagire subito non possiamo stare zitti" concludono le due associazioni invitando gli studenti a scendere in piazza oggi pomeriggio in tutto il Paese.

13.13 - Napolitano: profondo dolore per Melissa
"Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, esprime il suo profondo dolore per la perdita della giovane vita di Melissa stroncata dal barbaro attentato di questa mattina a Brindisi, per le gravissime condizioni di Veronica e per le ferite riportate da altre ragazze dell'Istituto professionale intitolato a Giovanni Falcone e Francesca Morvillo". E' quanto si legge in una nota del Quirinale. "Nello stringersi con affettuosa solidarietà ai famigliari e alla comunità scolastica - continua la nota - il Capo dello Stato auspica e sollecita il più rapido ed efficace svolgimento delle indagini volte a individuare la matrice e i responsabili di questo sanguinoso attacco alla convivenza civile".

13.09 - Vaticano: atto orribile
"L'attentato avvenuto questa mattina a Brindisi è un fatto assolutamente orribile e vile - ha detto padre Lombardi alla Radio Vaticana -, tanto più degno di esecrazione in quanto avvenuto nei pressi di una scuola, contro giovani del tutto innocenti". "Siamo sgomenti - ha aggiunto -, e mentre preghiamo per le vittime e siamo vicini alle loro famiglie ci dobbiamo augurare che non solo la città colpita, ma tutto il Paese riesca a reagire con decisione alle tentazioni di violenza e alle provocazioni terroristiche".

13.08 - Fratello Morvillo: pista mafia attendibile
"La pista a sfondo mafioso, al momento, mi appare come la più attendibile. Lo dico per il luogo e la tempistica con cui è avvenuto: la scuola intitolata a Francesca Morvillo e la giornata di commemorazione delle stragi mafiose mi fanno pensare a questo". Lo ha detto Alfredo Morvillo, procuratore a Termini Imerese e fratello di Francesca Morvillo, la moglie di Falcone uccisa nella strage di Capaci. La scuola di Brindisi, di fronte alla quale questa mattina sono scoppiati due ordigni, è intitolata sia a Falcone sia alla moglie Francesca Morvillo. Il procuratore Morvillo ha partecipato oggi a Prato alla cerimonia di commemorazione delle stragi mafiose che uccisero Falcone e Borsellino. "Naturalmente gli investigatori e tutti noi che facciamo questo mestiere - ha chiarito Morvillo - siamo abituati ad indagare su tutte le ipotesi, senza tralasciare alcuna pista".

12.55 - Severino. Coincidenze che fanno riflettere
Nella vicenda di Brindisi ci sono coincidenze che "fanno riflettere", ma "dare indicazioni in un senso o nell'altro: sarebbe sbagliato". Lo ha detto il ministro della Giustizia Paola Severino a Sky Tg24. Interpellata sul fatto che sia stata presa di mira una scuola intitolata a Falcone nel giorno in cui a Brindisi arriva al Carovana antimafia, Severino ha risposto che "tutto fa riflettere, anche il fatto che la scuola avesse vinto in concorso sulla legalità: é la cosa che più mi ha colpita".

12.40 - Veronica è viva
Il direttore generale della Asl di Brindisi Paola Ciannamea ha spiegato che Veronica Capodieci é ancora in sala operatoria: "E' già stata sottoposta ad intervento chirurgico toracico - ha detto - e ora stanno completando i chirurghi plastici". La notizia della morte - che circolava con insistenza in città - era stata confermata ai giornalisti da un dirigente della polizia.

12.16 - Giulia: sono viva per miracolo
Giulia, insieme con altre ragazze dell'istituto doveva partecipare stamani ad una sfilata, in un hotel cittadino, dove avrebbe dovuto indossare i vestiti confezionati e realizzati dalle studentesse della scuola. "Avevo capito che l'appuntamento era lì in albergo e quindi mi sono avviata verso l'hotel, invece le mie amiche erano ad aspettarmi lì - racconta Giulia - erano tutte lì davanti alla scuola dove è avvenuta la tragedia. Mi hanno telefonato tutti, allarmati, dopo aver sentito dell'esplosione e mi hanno avvisato di quello che era accaduto". "Oggi io dovevo essere lì e invece... Ora lasciatemi stare, non sto bene". La ragazza è venuta in ospedale, sconvolta, per cercare alcune delle sue amiche: "La studentessa morta - racconta Giulia - era di Mesagne, loro sono le prime ad arrivare, in pullman da Mesagne la mattina, perché nel nostro istituto tante studentesse arrivano dalla provincia, si alzano presto la mattina, alle 6, per prendere il pullman e raggiungere la scuola e le ragazze di Mesagne sono le prime ad arrivare".

12.07 - Usate tre bombole Gpl
Sul luogo dell'attentato sono al lavoro i tecnici della polizia scientifica e i vigili del fuoco. L'area adiacente l'ingresso della scuola è piena di detriti mentre la zona è stata transennata per almeno 200 metri. Sul luogo dell'attentato è ben visibile la macchia nera sulla parete di recinzione della scuola, laddove dovrebbe essere l'ordigno. I detriti sono volati anche a decine di metri di distanza dal luogo dell'esplosione. Il fondo di una bombola di gas è volato a circa 50 metri di distanza sfiorando una Fiat Punto che stava transitando vicino alla scuola, mentre un pezzo di insegna di un esercizio commerciale è stato trovato a 250 metri di distanza. La gente che abita nelle vicinanze della scuola afferma di aver udito distintamente più botti in rapidissima successione.

12.04 - Morta l'altra ragazza
La seconda vittima è Veronica Capodieci, anche lei di 16 anni, di Mesagne (Brindisi), come l'altra ragazza morta, Melissa Bassi. I medici dell'ospedale 'Perrino' hanno tentato di salvare Veronica, ma è morta mentre veniva sottoposta ad un intervento chirurgico per gravissime ferite all'addome.

11.46 - Preside: violenza inaudita
"E' stato tutto di una violenza inaudita. Preparare un botto di questo tipo può essere stato preparato solo da chi ha le conoscenze per farlo". Lo ha detto poco fa all'ANSA il preside dell'Istituto professionale Morvillo-Falcone di Brindisi, Angelo Rampino, che è venuto nell'ospedale Perrino a far visita alle ragazze ferite.

11.14 - Scuola aveva vinto concorso su legalità
La scuola Morvillo Falcone aveva vinto il primo premio della prima edizione del concorso sulla legalità. Lo ricorda il portale studentesco Universinet.it che chiede con forza "una immediata reazione dello Stato contro la barbarie terroristica di stampo mafioso che ha colpito un istituto da sempre impegnato in prima linea per promuovere la cultura della legalità contro tutte le mafie". Gli studenti chiedono che siano "finalmente attuate le idee e proposte di Giovanni Falcone, anche per dare un senso a morti di giovani studenti, caduti in una guerra troppo spesso tradita da chi l'avrebbe dovuta combattere con loro: potenziamento dei pool antimafia; sequestro immediato dei beni dei mafiosi; esclusione di proventi di attività criminali dalla scudo fiscale; carcere duro per tutti i boss e affiliati di mafia, camorra e 'ndrangheta''.

11.02 - Presidente: hanno voluto uccidere
"E' stato fatto per uccidere: a quell'ora le ragazze entravano, proprio a quell'ora. Fosse accaduto alle 7,30 non ci sarebbe stata nessuna conseguenza". Lo dice all'ANSA Angelo Rampino, il preside dell'Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi dove stamani è avvenuta l'esplosione.

10.54 - In corso perquisizioni, verifiche alibi
Dopo lo scoppio di un ordigno confezionato con due bombole di gas vicino alla scuola professionale Falcone Morvillo di Brindisi, che ha provocato la morte di una studentessa e il ferimento di altre otto persone, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza stanno facendo perquisizioni nelle abitazione di noti pregiudicati della città e stanno controllando i loro alibi riguardo ai movimenti delle ultime ore.

10.44 - Morta studentessa
La ragazza morta si chiamava Melissa Bassi, aveva 16 anni ed era nata a Mesagne. E' di Mesagne e ha anche lei 16 anni, la ragazza che era vicino a Melissa al momento dell'esplosione e come lei è stata investita in pieno dallo scoppio: attualmente i medici dell' ospedale Perrino la sottopongono a un intervento chirurgico, essendo le sue condizioni gravissime.

10.24 - Scuole abbandonate da studenti
Fonti del ministero dell'istruzione confermano che a Brindisi gli studenti hanno lasciato spontaneamente gli edifici scolastici dopo aver appreso dell' esplosione di un ordigno davanti all'Istituto 'Morvillo-Falcone'. Non c'é stato alcun ordine di evacuazione che peraltro - fanno notare al dicastero di viale Trastevere - sarebbe potuto arrivare soltanto dal ministero dell'Interno.

10.13- Erano su muretto dietro scuola
Erano sul muretto esterno della scuola - e non in un cassonetto come precedentemente appreso - le due bombole di gas esplose davanti all'istituto 'Morvillo-Falcone' a Brindisi. Un particolare questo che fa ritenere agli investigatori che l'ordigno avesse come obiettivo l'istituto stesso.

09.11 - Ordigno in cassonetto, sei feriti
L'esplosione è avvenuta in via Galanti, non lontano dal tribunale. Secondo quanto si è saputo finora, il cassonetto per la raccolta differenziata solitamente non si trovava davanti alla scuola ma era un po' più lontano. Gli investigatori, pertanto, ipotizzano che sia stato volutamente spostato davanti all'istituto professionale. L'ordigno esploso - sempre secondo le prime notizie - sarebbe di notevole potenza.

08.44 - Esplode ordigno in una scuole di brindisi
Un ordigno è esploso poco fa nell'Istituto professionale 'Morvillo' di Brindisi. Cinque studenti - a quanto si è saputo finora - sono rimasti feriti. La notizia è stata resa nota dall'assessore regionale alla Protezione Civile, Fabiano Amati che ha avviato le operazioni di soccorso.
(ANSA)

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