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Covid: un nuovo decesso a San Marino. Ciavatta chiede rispetto per la professionalità dei pediatri

30 nov 2020
Nel video l'intervista al Segretario alla Sanità Roberto Ciavatta
Nel video l'intervista al Segretario alla Sanità Roberto Ciavatta

L'Istituto Sicurezza Sociale aggiorna in conferenza stampa sull'andamento dell'epidemia da Covid-19 a San Marino. La Responsabile Comunicazione - URP, Stefania Stefanelli, chiarisce che da questa settimana ci saranno comunicati stampa giornalieri e conferenze stampa bisettimanali per mantenere la cittadinanza informata. 

Il Direttore Sanitario dell'ISS Sergio Rabini aggiorna sui casi.  267 i positivi totali alla mezzanotte di ieri, 2 in più rispetto a ieri su 14 tamponi effettuati. 4 i nuovi guariti che portano il totale a 626. Si registra un decesso in più, avvenuto ieri, che porta il totale da inizio pandemia a 46. Da ISS e Segreteria Sanità le condoglianze alla famiglia del deceduto. Si abbassa notevolmente l'età media dalla prima fase, da 62 anni a 40 anni. All'interno dell'ospedale 75% dei casi sono uomini. 16 i ricoverati, 8 nel reparto covid e 8 in terapia intensiva. 251 i pazienti seguiti a domicilio, 284 le quarantene attive, tra cui 2 rappresentanti delle Forze dell’Ordine. 1612 i casi totali dall'inizio della pandemia. Il totale dei tamponi eseguiti è 17.194.

I decessi recenti riguardano due maschi di 73 e 76 anni. Erano entrambi in terapia intensiva, intubati con patologie importanti. Ricorda l'importanza di mantenere le precauzioni di sicurezza come distanziamento e lavaggio mani. Fra le terapie intensive seguite al momento 7 pazienti sono intubati, mentre una è ventilata in maniera non invasiva. Ricorda che i posti a disposizione sono 12, che possono arrivare fino a 20. C'è quindi disponibilità di posti, ma raccomanda di usare un atteggiamento sobrio per evitare la diffusione del contagio. 

Roberto Venturini, Direttore Pronto Soccorso, assicura che la situazione dell'Ospedale è sotto controllo. "I carichi di lavoro sono importanti" spiega, ma "grazie a professionalità e impegno degli operatori sanitari e i percorsi intrapresi" si dice convinto che si riuscirà a superare la fase difficile. Spiega che nella prima fase, con il lockdown, si era giunti anche ad una riduzione degli incidenti per via della circolazione limitata. Nella seconda fase ci si è concentrati maggiormente su come gestire i pazienti a domicilio. La scelta di non chiudere le attività e le scuole porta quindi alla necessità di gestire la normale attività di Pronto Soccorso, con nuove modalità di accesso.

La raccomandazione a chi ha sintomi respiratori e febbre di contattare il proprio medico per avere un tampone per valutare l'eventuale positività. Si chiede di non accedere al Pronto Soccorso per patologie lievi e contattare il proprio medico. Si  raccomanda solo ai pazienti di sostare in sala d'attesa del Pronto Soccorso, fatta esclusione per minorenni e persone non autosufficienti. Il personale del triage chiederà il numero di telefono all'eventuale accompagnatore che dovrà attendere fuori dall'ospedale o al proprio domicilio, in attesa dell'espletamento delle procedure. L'accesso al servizio dei pazienti covid positivi che devono accedere all'ospedale è regolato tramite un contatto telefonico gestito dal team covid. Il 118, a seconda della situazione clinica del paziente, procederà ad inviare l'ambulanza o lo lascerà giungere in macchina se le sue condizioni lo permettono, anche accompagnato se i dispositivi di protezione vengono utilizzati. L'orario viene concordato e viene richiesta la targa del mezzo, che viene comunicata a Polizia Civile e Protezione Civile per permetterne il transito. In ospedale verrà apposto un cartello identificativo che permetterà al veicolo di accedere al Pronto Soccorso tramite la rampa. Al paziente, una volta entrato, verranno effettuati gli esami necessari per valutare il grado di impegno dal punto di vista respiratorio, in modo da decidere se ricoverare il paziente nel reparto dedicato o seguirlo dal suo domicilio. Ricorda i numeri ufficiali a cui rivolgersi per le varie necessità e chiede ai sammarinesi di "fare squadra" per uscire da questa fase ed evitare un secondo lockdown salvando anche, con un calo dei contagiati, qualche vita umana.  La Dottoressa Stefanelli annuncia che da oggi al 4 dicembre è possibile effettuare vaccinazioni antinfluenzali anche fuori dalla categoria a rischio degli over 60, di cui c'è stato un grande successo della campagna.

Il Segretario alla Sanità Ciavatta ricorda che a novembre si rileva un numero di positivi significativamente più alto della prima ondata, con altri mesi davanti in cui non si può prevedere l'andamento. Nell'affrontare questa situazione la Segreteria chiarisce che si fa un tentativo di prevedere quello che accadrà nei prossimi mesi dal punto di vista della pandemia. In una situazione in cui la terapia intensiva ha rischiato di riempirsi, spiega che era indispensabile dare una stretta e trovare misure per contenere il contagio, in ottica di sostenibilità dell'ospedale nei prossimi mesi. "Capiamo benissimo quanto queste misure possono essere disdicevoli e fastidiose", ma ricorda "lo sforzo per portare l'ospedale fuori da questa situazione". Sulle proteste dei giorni scorsi accetta la libertà di manifestare ma chiede rispetto per i professionisti. "Diventa insopportabile, umanamente - dice a titolo personale - che persone che curano bambini vengano giudicate insensibili perché si chiede per 15 giorni di scuola di tenere la mascherina". Ciavatta lo giudica "inaccettabile", ricordando lo sforzo e l'impegno della pediatria.

Ciavatta replica anche a Libera e Repubblica Futura che hanno criticato le sue dichiarazioni al Tg San Marino, parlando di ipocrisia di chi "davanti ai drammi, la malattia e la morte non perde occasione per attaccare il nemico politico". "La terapia intensiva ha dei limiti fisici e nuovi posti non si possono inventare", spiega. Ribadisce il concetto espresso, "nel momento in cui si dovessero riempire le terapie intensive o avremo qualcuno che accoglierà i pazienti in più", anche per via di memorandum firmati dalla Segreteria, "o non avremo le stanze per accogliere tutti". "Il compito della Segreteria - spiega - è dire la verità alla luce dei contagi".

Una replica anche all'accusa di non aver agito durante l'estate. "Al di là di quello che si dice - ricorda Ciavatta - a San Marino è aperto tutto" e l'operatività dell'ospedale è garantita. Parla di "superficialismo" dalle opposizioni e di utilizzo del linguaggio di chi scrive sui social per attaccare il governo. Nell'estate, spiega che ci si è occupati dei pazienti che non era stato possibile curare per via del covid e sono stati progettati i protocolli delle fasi 1 2 e 3 del contagio per arrivare pronti a settembre. Ricorda che a maggio le opposizioni chiedevano la didattica a distanza. "Certamente è meglio andare a scuola in presenza" spiega, "però in questa fase abbiamo necessità di intervenire per interrompere la catena del contagio". Ricorda che 600 persone in meno al giorno utilizzano i bus con la dad e ci sono meno presenze contemporanee nei plessi scolastici. Per questo sono state prese queste misure nelle scuole. 

Nel video l'intervista al Segretario alla Sanità Roberto Ciavatta





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