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Roma: vertice FAO 60 Capi di Stato, molte assenze

16 nov 2009
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Aperti, a Roma, i lavori del Vertice mondiale della Fao, organizzato per dare nuovo impulso alla lotta contro fame e malnutrizione che colpisce 1 miliardo 200 milioni di persone. Presenti oltre 60 Capi di Stato e di Governo a rappresentare più di 100 Paesi. Assente giustificato Barak Obama, alla sua prima visita in Cina. Assenti anche alcuni
leader occidentali, da Angela Merkel, a Nicolas Sarlozy a Gordon Brown che dovrebbero finanziare i 20 miliardi di dollari promessi lo scorso luglio al G8 a L'Aquila. Il risultato atteso dalla Fao è un investimento nel sistema agricolo dei paesi poveri del 17% di aiuti allo sviluppo, 44 miliardi di dollari all’anno. Oggi, ha sottolineato Ban Ki-Moon, oltre 17 mila bambini moriranno di fame: uno ogni 5 secondi, 6 milioni in un anno. La crisi alimentare è un campanello d'allarme per il domani. Entro il 2050, il nostro pianeta ospiterà 9,1 miliardi di persone, oltre 2 miliardi di più che adesso, ha aggiunto il numero uno del Palazzo di Vetro. Entro il 2050 sappiamo che avremo bisogno di oltre il 70% di più di cibo. Ban ha riconosciuto che lo scorso anno c'è stato qualche progresso: le nazioni hanno posto la sicurezza alimentare in cima all'agenda globale, ci sono stati sforzi coraggiosi per mobilitare più risorse finanziarie, migliorare le politiche, costruire partnership e si è convenuto sulla necessità di riformare il modo in cui l'agricoltura globale è guidata. In questo contesto, al summit del G8 dell'Aquila ventisei Paesi, 14 organizzazioni internazionali hanno promesso 20 miliardi di dollari per attuare piani nazionali di sicurezza alimentare nel mondo in via di sviluppo. Nel pomeriggio prenderanno la parola i Capitani Reggenti.

Sonia Tura

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