Il Comitato per l’eliminazione della discriminazione razziale (CERD), ha esaminato il primo rapporto di San Marino, sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale, ratificata nel 2002. I membri del Cerd, collegati dalla sede delle Nazioni Unite a Ginevra, si sono confrontati con la Delegazione sammarinese, per valutare l’implementazione delle disposizioni della Convenzione, così come lo stato d’avanzamento e i progressi compiuti, sia nell’adozione degli strumenti normativi, sia nelle strategie di prevenzione e contrasto del fenomeno. Anche sul fronte della formazione e della sensibilizzazione della società civile.
"San Marino - riporta la Segreteria Esteri in una nota - ha dimostrato di essere attivamente impegnata nell’adozione di adeguate forme di contrasto al fenomeno e di un allineamento progressivo ai parametri internazionali che chiamano l’intera comunità di Stati a reagire efficacemente contro le palesi violazioni di diritti umani fondamentali".
Nel report Cerd valutata positivamente la creazione di un Istituto Nazionale per i Diritti Umani, e il lavoro dell'Autorità Pari Opportunità, e della Commissione Pari Opportunità, quest'ultima di nomina consiliare. Sotto la lente anche il percorso per porre fine alla rinuncia della cittadinanza nel processo di naturalizzazione. Il Comitato ha poi messo in luce alcune lacune legislative, non in linea con la Convenzione siglata dal Titano e la mancanza di dati sulla presenza in territorio di minoranze linguistiche e religiose.
Le osservazioni finale saranno pubblicate il 26 aprile.
