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Violenza sulle donne: il bilancio dello sportello Dafne di Rimini

21 nov 2007
Casa delle donne
Casa delle donne
111 richieste d’aiuto nel primo semestre del 2007. Un dato significativo se si considerano i numeri degli scorsi anni. Nel 2005 si sono rivolte a Dafne 63 donne, nel 2006 134. Segno che il passaparola e i servizi offerti hanno contribuito a creare un clima di sensibilità e un percorso di conoscenza del fenomeno. Ma ad essere aumentate sono anche le tipologie della violenza. Fino al 2006 erano 4: psicologica, economica, fisica e sessuale. Negli ultimi tempi si è invece assistito ad una combinazione dei vari tipi di abuso. Cambia poi il picco di età di chi chiede aiuto. Non più solo donne tra i 21 e i 35 anni, ma anche fino ai 52, con una lunga esperienza di violenza alle spalle. La maggior parte sono casalinghe, senza reddito fisso. Su di loro la violenza economica è particolarmente evidente. E la difficoltà di rimettersi in gioco nel mondo del lavoro rafforza il circolo vizioso dei maltrattamenti. Un altro dato che salta all’occhio è il sorpasso delle straniere sulle italiane: 60 contro 51. E’ la prima volta che accade. La ragione è che la maggior parte ha figli e la richiesta d’aiuto passa attraverso la conoscenza dei servizi per l’infanzia. Di solito si rivolgono agli sportelli sociali per avere una casa, un lavoro, un sostegno economico. La richiesta di una casa - in particolare - spesso nasconde storie di maltrattamenti. La sensibilità degli operatori nel ravvisare questi problemi contribuisce ad indirizzarle agli sportelli più indicati. Al contrario le italiane si rivolgono direttamente a Dafne per denunciare violenze. Segno di una maggiore consapevolezza e conoscenza dei servizi. Emerge poi un fenomeno relativamente nuovo: quello dello stalking. 14 donne hanno raccontato di essere state perseguitate da ex mariti e compagni; pedinate sul posto di lavoro, picchiate, ridotte ad uno stato di continua paura ed ansia. I maltrattamenti, nel 99,5% dei casi, si consumano tra le mura domestiche. Ma non tutte le vittime hanno il coraggio di uscire allo scoperto e denunciare i propri carnefici. Nei primi sei mesi dell’anno 66 donne si sono rivolte al pronto soccorso in seguito a percosse. Ma sono tornate alla loro vita di sempre e probabilmente sono tuttora intrappolale in una spirale di violenza.

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