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Il Capitano di Castello Brigliadori: "Polo del lusso (un lusso...o una necessità?)"

7 gen 2016
L'area selezionata per il Polo del Lusso
L'area selezionata per il Polo del Lusso
POLO DEL LUSSO (UN LUSSO ... O UNA NECESSITA'?)
Eccomi di nuovo con l'arrivo del 2016, nella necessità di riaffrontare un tema particolarmente delicato quale quello del: "Polo del lusso" o se si preferisce "Polo della moda" .
Notizie preoccupanti e spesso distorte nel loro significato, stanno riaffiorando dal limbo nel quale avevamo deciso di riporle, generando nuove e sempre più urgenti riflessioni su questo argomento ora più che mai attuale e che rischia di produrre un effetto a catena così dirompente, da alterare forse irreversibilmente il quadro generale che gli ultimi accadimenti stanno facendo maturare.
Le forti pressioni che il vicino Comune di Rimini sta esercitando sugli investitori e sui soggetti che gravitano attorno a questa operazione, inizia a scalfire la certezza che il progetto fortemente voluto dal Governo e da gran parte delle istituzioni Sammarinesi, possa giungere a compimento. Serve una presa di posizione forte e responsabile che ridia impulso e vigore a questa iniziativa riaffermandone la dignità e lo spessore.
Le mie considerazioni non intendono addentrarsi in filippiche o apologie di natura politica o propagandistica, ma vogliono evidenziare la necessità di un ragionamento oggettivo scevro da dietrologie o facili entusiasmi e rivolto ad una analisi concreta e pragmatica di ciò che tale progetto rappresenta per il nostro Paese, ma soprattutto per il nostro futuro.
istintivamente sarei portato, sull'onda dell'emotività e delle facili strumentalizzazioni alle quali spesso nostro malgrado siamo soggetti, a dubitare della necessita e del valore di questa iniziativa in quanto presenta aspetti contraddittori e contrapposti che rappresentano i tanti sono i problemi irrisolti che gravano sulle spalle della cittadinanza: si pensi alla contrazione dell'economia, la difficoltà occupazionale, le scarse risorse per fronteggiare la crisi, e non ultima la preoccupazione di trovarsi di fronte all'ennesimo atto di prevaricazione ed imposizione da parte della politica nei confronti della cittadinanza.
Legittime sono pertanto le critiche giunte dalla associazioni e da parte dei cittadini sulla necessità di intraprendere tale percorso, ma doverosa mi sembra una più accurata valutazione sullo scenario che andrà a delinearsi.
Ritengo personalmente che la chiave di lettura su cui basare le nostre considerazioni sia completamente diversa e le domande alle quali dare risposta, differenti da quelle poc'anzi sopraccitate.
Questo progetto nonostante le difficoltà organizzative, i rischi finanziari e la scarsa condivisione che ha saputo generare a causa del tardivo confronto con la popolazione e la carenza di chiarezza nella sua fase preliminare, rappresenta comunque nel breve un importante investimento per creare possibilità di sviluppo e di occupazione, ma principalmente per la possibilità che offre di riaffermare una autonomia e una legittimità ad operare che più volte soggetti politici a noi estranei, hanno cercato di avocarsi.
Per generare innovazione e sviluppo bisogna avere il coraggio di investire in idee, in progetti, ma anche in infrastrutture, per mostrare un'immagine di se che superi i nostri confini territoriali e si apra ad una dimensione nuova votata all'internazionalizzazione, nel rispetto della nostra autonomia e della volontà di rigenerarsi come cittadini e come Paese,
Non lasciamo che altri decidano del nostro futuro, sia spinte interne che esterne e limitrofe, evitiamo che la cecità o l'arrivismo di alcuni distorca la nostra capacità di analisi e di critica, guardiamo in positivo a ciò che riaffermando la nostra unicità, siamo in grado di generare ed allora scopriremo che facciamo ancora parte di uno Stato che deve sapere condividere e quindi fortemente rivendicare comportamenti e scelte per la crescita Reale e disinteressata nel Nostro Paese, dove tutti concorriamo per il bene più prezioso: "La Nostra Amata Repubblica".
Assumendo un atteggiamento disfattista e disincantato o peggio affidandoci ai soliti personalismi rischieremo presto di dover dipendere da volontà estranee e che non ci appartengono e mirano a ridurci a semplice apostrofo di un mondo nel quale sinceramente non voglio abitare.

VITTORIO BRIGLIADORI
Capitano di Castello di Serravalle

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